Il prezzo dell’energia elettrica riflette la grande dinamicità del mercato in cui è inserita, mostrando continue variazioni e un andamento talvolta difficile da prevedere.
A influenzarne le sorti ci sono diversi fattori che, in scenari straordinari come quello relativo alla crisi energetica del 2022, causano dei rincari significativi che si ripercuotono sulle finanze dei consumatori.
Per comprendere questi fattori, in questo articolo approfondiamo come e perché il prezzo dell’energia elettrica varia nel tempo, analizzandone passato e futuro.
Il trend variabile del prezzo dell’energia
Il trend variabile del prezzo dell’energia subisce l’influenza di 3 fattori principali, ossia:
- Costi di produzione. Fattore determinante del prezzo, sono costi che variano in base alle materie prime utilizzate. Queste ultime possono essere fossili (come gas naturale o carbone) o rinnovabili (come solare, eolico e idrico). Oltre a questo, giocano un ruolo cruciale anche le tecnologie di produzione utilizzate.
- Costi di distribuzione. Si tratta di costi utili a coprire le spese necessarie a portare l’energia elettrica dal luogo di produzione al singolo contatore. Ad incidere, in questo caso, non è solo la distanza ma anche l’efficienza della rete di distribuzione.
- Domanda del mercato. Si tratta di una regola generale, cruciale anche per il settore energetico: all’aumentare della domanda crescono anche i prezzi, e viceversa.
Costi dell’energia: la definizione del prezzo in bolletta
Per essere definito, il prezzo che si trova in bolletta fa riferimento al Prezzo Unico Nazionale (PUN). Si tratta di un indice che rappresenta il prezzo all’ingrosso dell’energia, cioè il prezzo a cui l’energia viene acquistata sul mercato della Borsa Elettrica Italiana.
Il prezzo dell’energia viene calcolato su base oraria dal Gestore dei Mercati Energetici (GME), per poi ottenere un valore medio giornaliero e mensile. A livello geografico, invece, il prezzo dell’energia varia a seconda della zona di riferimento. In Italia, infatti, il mercato elettrico è suddiviso in sette zone geografiche (Nord, Centro-Nord, Centro-Sud, Sud, Calabria, Sicilia e Sardegna).
Il PUN – misurato in €/kWh – viene quindi calcolato come valore medio complessivo, che tiene conto sia delle variazioni temporali che di quelle geografiche: ecco perché è un prezzo di riferimento a livello nazionale, che non cambia da fornitore a fornitore.
Nelle offerte a prezzo variabile è il PUN a influenzare prioritariamente la spesa che i consumatori ritrovano in bolletta. A questo spesso si aggiunge il cosiddetto spread, che nel settore energetico indica una maggiorazione stabilita dal singolo fornitore per coprire i costi interni.
Voce sempre presente è poi il Corrispettivo di Commercializzazione e Vendita (CCV), in passato definito da ARERA – Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente – e oggi a discrezione dei fornitori.
Mercato tutelato e mercato libero dell’energia: quali differenze?
Il mercato tutelato (terminato a luglio 2024) faceva riferimento al PUN, dal quale però non può prescindere nemmeno il mercato libero.
Il mercato tutelato gestito dall’ARERA stabiliva ogni trimestre una tariffa in base all’andamento del PUN. Fa riferimento al PUN anche l’attuale Servizio a Tutele Graduali, forma temporanea prevista per rendere più graduale e semplice il passaggio al mercato libero per tutti coloro che vengono dal mercato tutelato.
Nel mercato libero, invece, la bolletta presenta un prezzo che varia in base a PUN, CCV ed eventuale spread. Questo scenario non si verifica nel caso di tariffe a costo fisso, che possono essere convenienti solo per periodi di tempo limitati, proprio a causa dell’oscillazione del prezzo dell’energia.
Il prezzo dell’energia: ieri, oggi e domani
Tra il 2021 e il 2022 il prezzo dell’energia elettrica ha subito un’impennata, principalmente a causa del conflitto russo-ucraino e del conseguente incremento del costo del gas naturale.
Si è trattato di un aumento del tutto anomalo rispetto agli anni precedenti. Infatti, dopo un periodo di aumenti costanti durato dal 2004 al 2008 circa, il prezzo dell’energia elettrica ha subito un crollo nel 2009, a causa della crisi economica di quegli anni.
La situazione si è mantenuta stabile fino al 2017, quando il prezzo dell’energia ha iniziato una costante risalita, interrotta nel 2020 a causa della pandemia.
Il 2024, come previsto già a fine 2023 dagli esperti, mostra un lento ma abbastanza costante ritorno ai livelli pre-crisi energetica. Ciò ci conferma quanto sia dinamico questo mercato e quanto sia importante, quindi, scegliere un fornitore di energia elettrica affidabile e trasparente.
Riccardo Tessari – Centro Studi CGN
Vice Presidente Cooperativa energetica WeForGreen