Stock option e non solo: RSU/ESPP cosa sono?

Negli ultimi anni hanno preso forza particolari tipologie di stock option, quali le azioni soggette a restrizioni e unità azionarie soggette a restrizioni (RSU) e i piani di acquisto di azioni per i dipendenti (ESPP). Vediamo cosa sono.

Premessa

Le stock option sono opzioni call (a chiamata) che danno il diritto al lavoratore dipendente di acquistare azioni della società quotata (nella quale presta lavoro) ad un determinato prezzo d’esercizio (detto strike). Nelle opzioni call il diritto è esercitato solo se il prezzo di acquisto è inferiore al valore corrente dell’azione quotata.

L’opzione perde valore dopo un determinato periodo (vesting period), pertanto il lavoratore dipendente la esercita prima della scadenza se il prezzo d’esercizio (strike) risulta inferiore al valore di mercato cui è quotata l’azione interessata (quindi il dipendente si trova ad avere un investimento azionario).

Ai fini dell’indicazione delle stock option in w/RW, la circolare AE 49/2009 al punto 2.2 ha chiarito che le stock option vanno indicate in W/RW solo nel caso in cui il prezzo di esercizio sia inferiore al valore corrente, perché solo in questo caso il lavoratore matura un valore estero.
Se il piano di assegnazione prevede che il soggetto che detiene le azioni non possa esercitare tale opzione, a meno che non sia trascorso un determinato periodo (cd. vesting period), le azioni NON devono essere indicate nel quadro RW fino a quando non sia spirato tale termine.

Tuttavia, anche nella vigenza del vesting period, l’indicazione nel quadro RW dev’essere effettuata se le stock option in esame sono cedibili.

Azioni soggette a restrizioni e unità azionarie soggette a restrizioni (RSU)

Al fine di evitare plusvalenze (o minusvalenze) le Restricted Stock Unit (RSU) sono diventate un’alternativa alle stock option.

Con le RSU i datori di lavoro concedono ai propri dipendenti azioni (o un equivalente in denaro) al momento della maturazione dei diritti o al soddisfacimento di altri requisiti (ad esempio, il raggiungimento di determinati standard di prestazione).

A seconda del valore delle azioni al momento in cui vengono concesse al dipendente, l’azienda può decidere se concedere il valore come azioni o come equivalente in denaro, anche accordandosi con il dipendente. In entrambi i casi, le RSU sono tassate come reddito ordinario nell’anno di maturazione anche se il dipendente non vende le RSU quell’anno.

I dipendenti italiani delle multinazionali che si vedono assegnare RSU hanno comunque l’obbligo di presentare il quadro W/RW.

Gli interessi di fonte estera su titoli esteri percepiti dal contribuente senza l’intervento di un intermediario residente vanno inseriti in L8 del 730 o RM12 del modello Redditi PF e assoggettati ad imposta sostitutiva del 26%.

Piani di acquisto di azioni per i dipendenti (ESPP)

Un piano di acquisto di azioni da parte dei dipendenti (ESPP) è un programma gestito dall’azienda in cui i dipendenti partecipanti possono acquistare direttamente azioni della società a un prezzo scontato.

I dipendenti contribuiscono al piano tramite trattenute sulla busta paga che si accumulano tra la data dell’offerta e la data di acquisto. Alla data di acquisto, la società utilizza i fondi accumulati dal dipendente per acquistare azioni della società per conto dei dipendenti partecipanti.

Gli ESPP sono classificati in due modi: qualificati e non qualificati:

  • i piani qualificati richiedono l’approvazione degli azionisti prima dell’implementazione e tutti i partecipanti al piano hanno uguali diritti nel piano. Il periodo di offerta di un ESPP qualificato non può essere superiore a tre anni e ci sono restrizioni sullo sconto massimo sul prezzo consentito
  • i piani non qualificati non sono soggetti a tante restrizioni come un piano qualificato. Tuttavia, i piani non qualificati non hanno i vantaggi fiscali delle detrazioni che hanno i piani qualificati.

In generale è tassata qualsiasi azione acquistata tramite un ESPP nell’anno in cui è venduta. Può essere conteggiato come reddito imponibile o come perdita deducibile.

La differenza tra quanto pagato per le azioni e quanto ricevuto quando sono cedute è considerata una plusvalenza o una minusvalenza.

L’intero guadagno sarà tassato come reddito ordinario se non è posseduto per:

  • un anno dopo che le azioni sono state trasferite al dipendente, ovvero
  • due anni dopo la concessione dell’opzione

 

Rita Martin – Centro Studi CGN