Decreto Milleproroghe: sintesi di tutte le proroghe approvate

Il Consiglio dei Ministri del 9 dicembre ha approvato il Decreto Milleproroghe 2025, un provvedimento, diventato ormai una consuetudine, che mira a slittare una serie di misure in scadenza o l’entrata in vigore di nuove disposizioni il cui mancato rispetto potrebbe provocare problemi ai cittadini, alle imprese o alle istituzioni. Quali sono le principali novità previste dal decreto?

Nell’articolo presente facciamo una sintesi sulle principali proroghe che interessano gli operatori economici, in particolare quelle che interessano il settore fiscale e amministrativo, come le proroghe per l’economia, le proroghe per lo Sport e le proroghe per l’editoria.

Milleproroghe: le proroghe per l’Economia

La principale proroga riguarda l’esenzione IVA del terzo settore. A partire dal 1° gennaio 2025, gli enti associativi avrebbero dovuto adeguarsi alle nuove disposizioni introdotte dal Dl n. 146/2021. In base a tali novità, le cessioni di beni e le prestazioni di servizi, attualmente escluse dall’IVA, saranno invece ricomprese nel campo di applicazione dell’imposta.

Il termine di decorrenza per l’applicazione del nuovo regime di esenzione IVA, previsto per le operazioni effettuate dagli enti associativi ai sensi dell’articolo 5, comma 15-quater, del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, è stato prorogato al 2026.

A seguire, il Milleproroghe prevede lo spostamento al 30 novembre 2025 del termine per lo svolgimento delle attività di alimentazione degli archivi relativi agli aiuti di Stato relativi all’emergenza epidemiologica da COVID-19 nel Registro nazionale aiuti di Stato (RNA).

Viene spostata anche la sospensione della responsabilità per l’inadempimento degli obblighi in materia, con esclusivo riferimento alla registrazione delle misure straordinarie relative all’imposta municipale propria (IMU).

Il termine per la presentazione da parte di regioni, comuni, province e città metropolitane della richiesta di trasferimento a titolo gratuito degli immobili gestiti dall’Agenzia del Demanio, coinvolti in progetti di riqualificazione finanziati con risorse PNRR, PNC e PNIEC, è stato posticipato al 31 dicembre 2025.

Il Decreto Milleproroghe stabilisce inoltre la proroga, sempre fino al 31 dicembre 2025, del periodo durante il quale non si applica la riduzione del 15% sui canoni di locazione passiva dei contratti stipulati dalle amministrazioni centrali incluse nell’elenco Istat, dalle autorità indipendenti (tra cui la Consob) e dagli enti nazionali di previdenza e assistenza.

Infine, è stato prorogato al 31 marzo 2025 il termine per l’esenzione dall’obbligo di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie rese a consumatori finali.

Milleproroghe: le proroghe per lo Sport

Per quanto riguarda le proroghe per lo Sport, il decreto proroga al 31 dicembre 2025 la disposizione che prevede che negli atti costitutivi delle società sportive professionistiche sia prevista la costituzione di un organo consultivo che provvede, con pareri obbligatori ma non vincolanti, alla tutela degli interessi specifici dei tifosi.

Milleproroghe: le proroghe per l’editoria

Il decreto Milleproroghe proroga alcune disposizioni introdotte dai provvedimenti adottati per l’emergenza Covid-19: per le annualità 2025 e 2026 l’abbassamento della soglia minima delle copie vendute su quelle distribuite e l’applicazione della “clausola di salvaguardia”; per le annualità 2024 e 2025 il differimento del pagamento dei costi sostenuti per la produzione della testata entro 60 giorni dalla percezione del saldo del contributo.

Altre proroghe di minore entità

Al fine di ristabilire il clima di fiducia tra cittadini e le istituzioni e chiudere il complesso capitolo della gestione pandemica, il decreto Milleproroghe annulla la multa di 100 euro imposta ai cittadini non vaccinati contro il Covid, prevedendo il rimborso per chi ha già pagato le sanzioni.

Viene prorogato il periodo di transitorietà del cinque per mille dell’IRPEF, limitatamente alle ONLUS, per consentire a dette organizzazioni di essere interessate inter alia, anche per il 2025, dal riparto del beneficio del cinque per mille dell’IRPEF.

 

Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN
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