Le truffe legate al settore energetico sono un fenomeno diffuso in tutta Italia, che coinvolge numerose vittime anno dopo anno. Si tratta di frodi che sfruttano spesso ignoranza e paura, evolvendo nel tempo per diventare via via più complesse e difficili da riconoscere.
Nel 2024, un evento importante come il termine del Servizio di Maggior Tutela ha dato forte spazio al proliferare di questo genere di truffe, a causa dell’incertezza creata dal cambiamento nei consumatori.
Tali pratiche illecite, tuttavia, si possono verificare in ogni periodo dell’anno: è quindi necessario sapere come riconoscerle e come tutelarsi in questi casi.
Esaminiamo in questo articolo le modalità di truffa energetica più comuni, per capirle meglio e saper reagire prontamente così da evitare il rischio di esserne vittime.
Tipologie di truffe energetiche più frequenti
Le truffe energetiche vengono poste in essere con svariate modalità, benché alcune siano più comuni di altre. Spesso le truffe si svolgono telefonicamente o per e-mail, ma non è raro trovare truffatori che si presentano direttamente alla porta delle potenziali vittime. Lo scopo del truffatore, a prescindere dal mezzo utilizzato, è quello di ottenere le informazioni utili all’attivazione di un contratto di fornitura di energia.
Queste informazioni, nello specifico, sono i dati anagrafici della vittima, il suo indirizzo di residenza e il suo codice POD (luce) o PDR (gas).
Truffe legate al codice POD o PDR
I codici POD (Point of Delivery) e PDR (Punto di Riconsegna) sono delle stringhe alfanumeriche composte da 14/15 cifre che identificano l’utenza elettrica nel primo caso e l’utenza del gas nel secondo. Essendo codici identificativi dell’utenza, non variano a seconda del fornitore e sono indispensabili per il passaggio da un fornitore a un altro.
Proprio per questo motivo, numerose truffe energetiche sono finalizzate all’ottenimento di questi codici. Per esempio, una truffa di questo tipo può verificarsi tramite una telefonata in cui un presunto operatore si presenta come dipendente del fornitore di energia della vittima e chiede il codice POD/PDR per una verifica dei dati.
È importante evidenziare che nessun fornitore di energia effettuerà mai questo tipo di telefonate: i codici POD/PDR sono infatti un dato essenziale per la fornitura energetica e, dunque, sono sempre in possesso del fornitore, che altrimenti non potrebbe offrire alcun servizio ai propri clienti.
I codici POD o PDR devono essere forniti solo nel caso in cui si voglia fare il cambio fornitore, con l’accortezza di verificare sempre l’affidabilità del proprio interlocutore.
Truffa telefonica del sì
Tanto nota quanto insidiosa, la cosiddetta truffa del “sì” gioca sull’abitudine e l’imprevisto. Questa modalità di frode si verifica telefonicamente e si compone di una serie di domande – apparentemente innocue e ovvie – che hanno il solo scopo di far pronunciare alla vittima delle parole che indichino assenso.
Tali parole vengono registrate e poi utilizzate, tramite un montaggio audio, per creare una sorta di dichiarazione a giustificazione di un contratto di fornitura, che la vittima non si rende conto di aver attivato.
Sia nel rispondere a una chiamata che nel corso di una conversazione telefonica, dunque, è preferibile evitare parole che indicano un’asserzione in tutti i casi in cui l’interlocutore non sia noto o si dubiti della sua affidabilità.
Truffe via e-mail
Le truffe energetiche sono in perenne evoluzione. Anche le e-mail fraudolente sono sempre più difficili da riconoscere, tanto da passare inosservate anche agli occhi dei filtri dei vari client di posta elettronica come Gmail, Outlook, ecc.
In questi casi, si consiglia di:
- osservare l’indirizzo e-mail del mittente nel caso di e-mail insolite, impreviste o sospette;
- non cliccare su link sospetti, specialmente in caso di e-mail da presunti istituti di credito;
- non scannerizzare QR code presenti in e-mail sospette o da mittenti che solitamente non utilizzano questa modalità per offrirti informazioni;
- non fidarsi di mittenti sconosciuti anche se apparentemente interni ad aziende o realtà con cui siamo a contatto.
Diritti esercitabili dalla vittima di truffa
Nel caso in cui si diventi, proprio malgrado, delle vittime di truffa energetica, ci sono comunque delle azioni che in alcuni casi possono essere risolutive. In particolare, è bene ricordarsi che in caso di attivazione fraudolenta di un contratto di fornitura di energia:
- è possibile esercitare il diritto di disconoscimento quando tale contratto sia stato attivato senza esplicito consenso, entro 30 o 40 giorni dalla presunta conferma;
- è possibile esercitare il diritto di ripensamento nei casi in cui il consenso all’attivazione del contratto sia stato ottenuto in modo ingannevole, entro 14 giorni dalla firma o conferma.
Le truffe energetiche possono essere evitabili esercitando prudenza e attenzione. Di certo, i consumatori più a rischio sono quelli che non vengono correttamente informati dai propri fornitori di energia sui cambiamenti e sulle dinamiche del mercato. Una ragione in più per prediligere fornitori affidabili, disponibili e trasparenti, che promuovono la cultura energetica e la consapevolezza.
Riccardo Tessari – Centro Studi CGN
Vice Presidente Cooperativa energetica WeForGreen