La revisione contabile ha l’obiettivo di accrescere la fiducia degli utilizzatori nel bilancio, esprimendo un giudizio sulla conformità del bilancio al quadro normativo applicabile. Questo processo continuo e iterativo inizia con l’accettazione o il mantenimento del cliente e si conclude con l’emissione della relazione di revisione. Ripercorriamo in questo articolo le fasi di cui il processo di revisione contabile si compone.
Accettazione dell’incarico
Il revisore accetta l’incarico solo se sono presenti le condizioni indispensabili, confermando la comprensione dei termini dello stesso tra revisore e società. Non è raro, soprattutto con clienti che per la prima volta si trovano a superare i limiti previsti dall’articolo 2477 C.C., dover chiarire all’imprenditore chi abbia la responsabilità di redazione del bilancio o che cosa si intenda con “rappresentazione veritiera e corretta”, oltre alla spiegazione delle motivazioni sottostanti le principali procedure di revisione.
Rischio di revisione
Il processo di revisione si basa interamente sul concetto di rischio (risk approach), che il revisore deve ridurre a un livello accettabile. Il rischio di revisione è il rischio di esprimere un giudizio non appropriato su un bilancio significativamente errato, e dipende da:
- Rischio di individuazione (in capo al revisore)
- Rischio di errori significativi (in capo alla società), composto a sua volta da rischio intrinseco e rischio di controllo.
Valutazione dei rischi
Il revisore comprende l’impresa e il contesto in cui opera, incluso il controllo interno, per valutare i rischi di errori significativi nel bilancio, dovuti a frodi o errori non intenzionali e l’impatto degli stessi (spettro del rischio intrinseco). Studia il mercato, analizza i concorrenti e valuta i rischi specifici del settore. Ad esempio, in una società manifatturiera, esamina i processi di gestione delle scorte per identificare rischi di errori significativi.
Pianificazione della revisione
Il revisore pianifica la revisione partendo dalla strategia generale che stabilisce portata, tempistica e direzione della revisione e che viene declinata con maggior dettaglio nel piano di revisione, con le procedure adottate per rispondere ai rischi identificati e valutati di errori significativi. Questo aiuta a dedicare attenzione ad aree importanti, a identificare e risolvere tempestivamente problemi e a organizzare l’incarico in modo efficace ed efficiente e nei tempi corretti.
Significatività
Durante tutte le fasi del processo di revisione contabile, la significatività influenza la scelta delle voci da esaminare e delle procedure da applicare, oltre a determinare la definizione degli gli errori chiaramente trascurabili.
Frodi
Il revisore deve essere attento ai segnali di frodi, come ad esempio discrepanze nelle scritture contabili, evidenze contraddittorie, limitazioni nelle procedure, operazioni con parti correlate.
Conclusione della revisione
Al termine delle procedure, il revisore giudica gli elementi probativi acquisiti, valuta gli errori identificati e non corretti e forma il proprio giudizio sulla conformità del bilancio alle norme e sulla rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato d’esercizio. Conseguentemente emette la relazione di revisione al bilancio, che può essere “clean” ovvero senza modifica oppure con richiami di informativa, con rilievi, con giudizio negativo o con impossibilità di esprimere un giudizio.
Documentazione del lavoro svolto
L’intero processo, dall’inizio alla fine, deve essere documentato e raccolto nel fascicolo di revisione, che potrebbe essere oggetto dei controlli di qualità del MEF di imminente partenza.
Normativa di riferimento
- Codice Civile
- D.lgs. 39/2010
- ISA Italia 200
- ISA Italia 315
- ISA Italia 700
- ISA Italia 705
Dott.ssa Camilla Rubega
Revisore Legale e Componente Commissione ISA presso il MEF