Le verifiche periodiche – Parte 2

Tra le verifiche periodiche che il revisore legale è tenuto ad effettuare, in seguito alle attività di pianificazione dei controlli e di verifica sugli adempimenti relativi alla normativa civilistica, esaminati nel precedente articolo di Fisco 7, vi è la verifica sugli adempimenti relativi alla normativa fiscale, a sua volta comunemente divisa in sezioni in quanto particolarmente corposa.

Gli adempimenti relativi alla normativa fiscale

Tra le verifiche periodiche di carattere fiscale, una prima consiste nella verifica di progressività e completezza delle registrazioni effettuate nella tenuta di alcuni libri e registri, indicando nel foglio di lavoro la prima e l’ultima registrazione effettuate nel periodo oggetto del controllo.
Nello specifico, il revisore otterrà e riepilogherà la documentazione relativa a:

  • Libro giornale;
  • Libro inventari;
  • Scritture ausiliarie di magazzino;
  • Registro dei beni ammortizzabili;
  • LUL;
  • Libro degli infortuni;
  • Registri IVA (acquisti e vendite, separando i sezionali);
  • Dichiarazioni di intento;
  • Merci in conto lavorazione;
  • Merci in conto deposito;

La sezione successiva delle verifiche periodiche in ambito fiscale consiste nel controllare l’invio, nei termini predefiniti, di una serie di dichiarazioni fiscali, riepilogando i dati relativi alla trasmissione (intermediario, data invio, n. protocollo, ecc.), nonché il versamento, se applicabile, di acconti e saldi.
Oggetto di tale controllo saranno pertanto i seguenti adempimenti o, meglio, le ricevute di invio da ottenere assieme ai medesimi:

  • Il Modello Unico SC (IRES);
  • Dichiarazione IRAP;
  • Dichiarazione IVA;
  • Modelli Intra (acquisti e cessioni) – riepilogo per ogni mese/ trimestre di trasmissione;
  • Lettere di intento emesse – in questo caso, il revisore dovrà riportare eventuali annotazioni quanto alla correttezza dell’adempimento;
  • Dichiarazione dei sostituti di imposta (Modello 770);
  • Modello CU (“Certificazione Unica” dei sostituti d’imposta);
  • Certificazione dei dividendi erogati (CUPE);
  • Visto di conformità (per utilizzo di crediti tributari in compensazione orizzontale);
  • Uni-Emens (in questo caso, è possibile quadrare l’importo con il tributo versato in F24 al codice DM10);
  • Dichiarazione Imposta municipale sugli immobili (IMU);
  • Pagamento della Tassa di concessione governativa per la vidimazione di libri e registri;
  • Pagamento del Diritto annuale per la Camera di Commercio;
  • Presentazione della Dichiarazione annuale MUD;
  • Tenuta e compilazione del Registro di carico e scarico rifiuti – in questo caso, il revisore potrà ottenere quale evidenza e riepilogare solo l’ultimo movimento disponibile per ogni registro, ove presenti più di uno;
  • Compilazione del formulario di identificazione per il trasporto dei rifiuti – in questo caso, il revisore potrà ottenere e riepilogare i formulari relativi ai movimenti indicati al punto precedente.

Benché non esplicitamente previsto, il revisore dovrebbe approfondire alcuni ulteriori adempimenti in ambito fiscale.
Un primo controllo riguarda il riepilogo delle Liquidazioni IVA fornite dalla società, tramite riporto dei dati (spesso desumibili dai totali mensili dei registri IVA), ricalcolo del totale liquidazione e verifica della progressività con la liquidazione successiva, nonché corrispondenza con la Liquidazione periodica (Li.Pe.) e del versamento o credito riportato in F24.
Da questo ultimo controllo, come da molti altri tra quelli già citati nell’elenco precedente, si evince come una informativa fondamentale sia data dall’ottenimento degli F24 aventi come competenza il periodo oggetto di verifica.
A tale fine, è necessario ottenere copia di ognuno di questi documenti (debitamente in forma di quietanza per ottenere un adeguato livello di assurance).
L’analisi degli stessi rappresenta infatti un’ulteriore azione per favorire l’emersione di problematiche legate ad esempio a frodi fiscali; per questo motivo, risulta buona prassi per il revisore trascrivere un foglio di riepilogo in forma tabellare dei tributi versati e dei crediti compensati, divisi per codice e mese di versamento.
Sebbene sicuramente dispendioso in termini di tempo, il riepilogo F24 consente di facilitare successivamente tutti i check sulle verifiche fiscali, sui dichiarativi, nonché su eventuali crediti e debiti tributari presenti nel bilancio della società cliente da effettuare in fase di Final audit.
Inoltre, il revisore potrà selezionare un mese a campione per ogni verifica periodica e svolgere una quadratura tra i versamenti risultanti da F24 con quanto registrato in contabilità, verificando le opportune scritture a Libro giornale.

Gli adempimenti relativi alla normativa previdenziale

La successiva serie di controlli concerne gli adempimenti di carattere previdenziale. Sostanzialmente, questi consistono nel riepilogare i versamenti ai fondi di previdenza complementare effettuati da parte della società cliente nel periodo oggetto di revisione. A tale fine, il professionista potrà ottenere le disposizioni di versamento scaricate dall’home banking e riportarne in forma di tabella mese o trimestre di riferimento, fondo destinatario, banca di appoggio e data di versamento.
Anche in questo caso risulta opportuna l’effettuazione del check con le registrazioni contabili nel Libro giornale, appena disponibile.

Altre verifiche

A questo punto restano le ultime verifiche da effettuare.
Una prima concerne la fatturazione elettronica: il revisore potrà verificare che la riconciliazione con il Sistema di Interscambio, qualora effettuata dalla società, risulti correttamente svolta; ovvero controllare, indicativamente per un mese a campione nel periodo oggetto di verifica, che il report delle fatture emesse e ricevute registrate nel gestionale coincida con quanto risultante dal cassetto fiscale.
Una seconda verifica consiste nell’attestare la regolarità della documentazione predisposta dalla società, nonché il versamento di ritenute fiscali e di contributi -avvalendosi dei modelli F24 ottenuti-, qualora la stessa risulti appaltatrice o committente nell’ambito di contratti di appalto o di prestazione di opere e servizi di importo superiore a d € 200.000.
Ulteriori verifiche riguardano poi l’effettuazione di analisi comparativa e di colloqui con la società; queste attività, tuttavia, vengono documentate dal revisore anche in altre carte di lavoro, pertanto può essere sufficiente riallegare le risultanze ottenute presso queste.
L’ultima attività da svolgere alla fine di ogni serie di verifiche periodiche consiste nel riportare tutte le carenze risultanti dai controlli precedenti, qualora non ancora sistemate, ed aggiornare l’elenco aggiungendo ulteriori carenze, non conformità, ecc., rilevate durante il ciclo di verifiche appena volto al termine.
L’elenco aggiornato sarà il punto di partenza per eseguire il follow-up delle sistemazioni nel ciclo di verifiche periodiche successivo.

 

 

 

Anna Rossi – Centro Studi CGN