Proprio nel bel mezzo della campagna fiscale ecco che ritorna l’incubo delle lettere per il redditometro che l’Agenzia delle Entrate pare stia inviando ai contribuenti italiani.
Sì, perché sembra che l’Agenzia delle Entrate stia inviando le prime lettere ai contribuenti per avere le prime spiegazioni sulle incongruenze evidenziate tra i redditi dichiarati nel 2009 e le spese sostenute nello stesso anno.
I contribuenti che vedranno recapitarsi le lettere con l’invito a comparire sarebbero però solo 20 mila rispetto ai 35 mila previsti all’inizio delle attività di accertamento dell’Agenzia delle Entrate.
La riduzione del numero dei soggetti selezionati e l’aumento dello scostamento tra il reddito dichiarato e le spese sostenute (a quanto sembra i contribuenti selezionati sono quelli che presentano significativi scostamenti) si pone nell’ottica di ammorbidire l’azione del fisco nei confronti dei contribuenti già duramente provati dalla crisi attuale.
Secondo le nuove istruzioni dell’Agenzia delle Entrate, le lettere conterranno l’indicazione del giorno e dell’ora in cui presentarsi allo sportello per dare i primi chiarimenti. Allegato alla lettera ci sarà un prospetto personalizzato che servirà al contribuente per fornire le giustificazioni dell’incompatibilità delle spese sostenute nel 2009 con il reddito prodotto nello stesso anno.
Nel prospetto allegato il contribuente potrà controllare le spese incriminate e fornire le prime giustificazioni dell’incompatibilità della spesa sostenuta rispetto al reddito prodotto.
Nella prima colonna del prospetto sono indicate le spese certe, mentre nella seconda colonna sono indicate le spese basate su dati certi. Nella terza colonna il contribuente può integrare o modificare gli importi indicati sulla base delle risultanze in suo possesso. La lettera prevede anche una sezione dove potrà indicare i saldi iniziali e finali dei propri conti correnti bancari e postali o dei conti titoli utilizzando gli estratti conto.
Cosa conviene fare se si riceve la lettera? A parere di chi scrive, al ricevimento della lettera è consigliabile rispondere. Nel caso si ritenga opportuno è sempre possibile avanzare all’ufficio una richiesta motivata di differimento di consegna dei documenti richiesti, che permetta al contribuente di essere efficace sin dalla prima fase del procedimento di controllo.
La missiva dell’Agenzia delle Entrate costituisce infatti la base di partenza per il confronto tra fisco e contribuente. Il contribuente non può precludersi la possibilità di chiarire la sua posizione attraverso la prova documentale del possesso di redditi per i quali non vi era obbligo di dichiarazione o di un disinvestimento di risparmi accumulati nel tempo per il finanziamento delle spese sostenute.
Se vengono forniti chiarimenti esaustivi su come sono state finanziate le spese sostenute, l’attività di controllo basata sulla ricostruzione sintetica del reddito si esaurisce nella prima fase del contraddittorio, chiudendo automaticamente l’attività di controllo, senza passare alla fase successiva (il contraddittorio con l’ufficio).
Rispondere alla lettera dell’Agenzia delle Entrate evita anche l’applicazione della sanzione che va da 258 a 2.065 euro per mancata restituzione dei questionari inviati al contribuente o omissione di comunicazione richiesta dagli uffici nell’esercizio dei poteri di verifica ed accertamento (articolo 11 del D. Lgs. 471/1997).
Se, invece, le giustificazioni fornite dal contribuente non saranno ritenute soddisfacenti dall’Agenzia delle Entrate, di fatto si instaurerà un vero e proprio contraddittorio tra fisco e contribuente.
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN
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