Nei mesi scorsi si è più volte affrontato il tema della nuova riforma dell’ISEE introdotta dal DPCM n. 159 del 2013 e della sua imminente entrata in vigore prevista per il mese di giugno 2014. Allo stato attuale dei fatti, non avendo avuto seguito la pubblicazione del tanto atteso decreto attuativo necessario a definire termini, modelli e istruzioni per l’entrata in vigore del DPCM, il nuovo ISEE è ancor oggi oggetto di discussione e dibattito nelle sedi istituzionali.
La “commissione” ISEE della Consulta Nazionale dei CAF, riunitasi nei giorni scorsi a Roma, oltre alle informazioni ricevute da INPS e Ministero circa l’ipotesi di inizio attività del nuovo ISEE di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo, ha aggiornato i CAF aderenti su quanto esposto dal Sottosegretario di Stato al Lavoro e Politiche Sociali Franca Biondelli nel corso della discussione del 26 giugno alla Camera dei Deputati.
Il Sottosegretario, nel rispondere alle varie interpellanze in merito all’iter di adozione e alla concreta applicazione del nuovo modello ISEE, ha illustrato la situazione attuale circa l’introduzione e l’avvio della nuova normativa.
I modelli di dichiarazione sostitutiva unica (DSU), su cui opera da diverso tempo un gruppo di lavoro congiunto INPS – Ministero – Agenzia Entrate, sono in avanzato stato di definizione e si prevedono, vista la sinergia in campo, tempi rapidi di approvazione. Tuttavia, aggiunge il Segretario, in sede di definizione del regolamento e dei termini di effettiva entrata in vigore del nuovo ISEE, non è stato possibile prevedere il coincidente rinnovo delle cariche amministrative in oltre il 50% dei Comuni italiani, avvenuto nel recente mese di maggio, e di conseguenza, come a più riprese segnalato dall’ANCI, non è stato possibile rispettare la tempistica originariamente prevista.
L’Associazione dei Comuni italiani aveva segnalato già nei mesi scorsi che in alcuni casi, in particolare per le prestazioni socio-sanitarie, i provvedimenti comunali dovrebbero essere preceduti da modifiche di disposizioni regionali ma che, entro l’estate, non ci sarebbero materialmente i tempi per adottare i provvedimenti di rispettiva competenza sia del Comune che della Regione.
Analogamente l’ANDISU, l’Associazione Nazionale degli Enti per il Diritto allo studio Universitario ha esposto al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali la necessità di differire all’anno accademico 2015/2016 l’entrata in vigore del nuovo ISEEU, il c.d. ISEE Universitario, e mantenere in vigore ancora per l’anno accademico 2014/2015 l’attuale disciplina vigente così come regolata dal DPCM del 9 aprile 2001.
Oltre a quanto sopra riportato, il Sottosegretario ha segnalato che, in sede di definizione del regolamento inerente l’introduzione della nuova disciplina, non sono stati previsti adeguati tempi per testare i sistemi informativi coinvolti (la cui struttura sarà profondamente rinnovata dal nuovo sistema) e le informazioni che saranno rilevate in automatico dall’anagrafe tributaria e dagli archivi dell’INPS (e non più richieste direttamente al cittadino).
In conclusione il Sottosegretario ha affermato che gli elementi sopra esposti inducono a ritenere auspicabile un rinvio, in sede tecnica, dell’entrata in vigore del nuovo ISEE (inizio 2015 come richiesto da ANCI e ANDISU?), considerando anche il c.d. effetto “tagliola” previsto dallo stesso regolamento per cui, a far data dai 30 giorni dell’entrata in vigore del decreto attuativo, dei nuovi modelli DSU e delle relative istruzioni di compilazione, potrà essere rilasciato solo il nuovo ISEE. Vista la delicatezza della materia il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, con nota del 30 maggio scorso, ha ritenuto opportuno rinviare tale decisione direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri.
Marco Canese – Centro Studi CGN