A partire dal mese di luglio, con l’apertura delle iscrizioni e ammissioni ai corsi di laurea triennali e magistrali, per gli studenti universitari iscritti ai primi anni o ad anni successivi si apre la possibilità di accedere a benefici economici sulla base della carriera scolastica ma soprattutto della loro condizione economica.
Nonostante la più volte citata riforma dell’ISEE prevista dal DPCM n. 159 del 2013 avesse per oggetto anche le prestazioni per il diritto allo studio, vista la mancata attuazione della riforma, anche per l’anno accademico 2015/2016 l’accesso ai benefici per il diritto alla studio universitario sarà regolato da quanto previsto dal DPCM 9 aprile 2001.
Entriamo nel dettaglio della normativa. Con l’espressione “diritto allo studio” si intendono tutti gli interventi messi in atto dagli Enti regionali per il diritto allo studio allo scopo di favorire la frequenza ai corsi di livello universitario e post-universitario degli studenti meritevoli ma privi di mezzi.
I benefici sono assegnati tramite concorso, mediante pubblicazione di apposito bando, indetto con cadenza annuale sulla base di determinati requisiti economici e di merito.
I benefici economici comprendono borse di studio, contributi per la partecipazione a programmi di mobilità internazionale, agevolazioni per l’alloggio e la mensa.
Per accedervi gli studenti interessati devono presentare apposita domanda nella quale devono autocertificare la propria condizione economica e di merito.
I requisiti di merito sono rappresentati da un determinato numero di crediti (CFU) che lo studente deve aver conseguito entro il 10 agosto antecedente all’inizio dell’anno accademico.
Per la valutazione economica invece, gli Enti per il diritto allo studio hanno facoltà, al fine di valutare l’accesso degli studenti a tali prestazioni, di far ricorso ad un indicatore riparametrato dell’ISEE. il c.d. ISEE universitario – ISEEU che considera la presenza nel nucleo familiare dello studente di particolari condizioni previste dal DPCM 9 Aprile 2001.
Le elenchiamo qui di seguito:
- i redditi e i patrimoni dei fratelli/sorelle sono calcolati al 50%;
- sono presi in considerazione redditi e patrimoni posseduti all’estero;
- lo studente avente nucleo familiare a sé stante potrà essere considerato indipendente solo qualora si verifichino le condizioni previste dal DPCM 9 aprile 2001 ossia contemporaneamente:
- residenza esterna all’unità abitativa della famiglia da almeno due anni, in alloggio non di proprietà di un suo membro;
- redditi da lavoro dipendente o assimilati fiscalmente dichiarati, da almeno due anni, non inferiori a Euro 6.500 euro con riferimento ad un nucleo familiare di una persona.
Il DPCM 9 aprile 2001 prevede che gli interventi del diritto allo studio siano estesi anche agli studenti stranieri non appartenenti all’Unione Europea.
La loro condizione economica e patrimoniale dovrà essere verificata con apposita documentazione, rilasciata dalle competenti autorità del paese ove i redditi sono prodotti o dalle rappresentanze diplomatiche estere in Italia.
Ma quali sono i principali benefici per il diritto allo studio?
Borsa di studio: è un aiuto economico riservato agli studenti iscritti ai corsi di laurea e ai corsi di dottorato di ricerca che siano in possesso di specifici requisiti economici e di merito previsti dal bando. Gli importi delle borse di studio variano in base alla tipologia di studente (fuori sede, pendolare, in sede) e alla situazione economica e patrimoniale del nucleo familiare di appartenenza.
Servizio alloggio: gli Enti per il diritto allo studio universitario offrono agli studenti in possesso di determinati requisiti la possibilità di alloggiare presso una delle residenze universitarie che gestiscono presso le loro sedi, centrali e periferiche.
Contributi per la mobilità internazionale: sono riservati ai beneficiari di borsa di studio che partecipano a periodi di studio e tirocinio all’estero promossi dalle Università, sia nell’ambito di programmi dell’Unione Europea (Erasmus, Socrates, Leonardo, ecc.), che di programmi anche non comunitari (convenzioni bilaterali). Si tratta di un contributo su base mensile da intendersi come integrazione alla borsa di studio.
Servizio mensa: l’Ente offre agli studenti la possibilità di accedere a diversi punti mensa, dislocati sul territorio in corrispondenza delle principali sedi universitarie. Gli studenti e i dottorandi accedono al servizio mensa a tariffa agevolata. È inoltre possibile richiedere ulteriori riduzioni di prezzo in base alla fascia di reddito.
Marco Canese – Centro Studi CGN