Hai mai sentito parlare di reti di imprese e contratti di rete? Forse poco! Eppure, i contratti di rete rappresentano una nuova forma di aggregazione che consente diverse opportunità di crescita per le imprese aderenti.
Ma cosa è il contratto di rete?
Il contratto di rete è un accordo con il quale più imprenditori si impegnano a collaborare al fine di accrescere, sia individualmente che collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato.
Il contratto di rete è stato introdotto nel nostro ordinamento giuridico dall’articolo 3, commi 4-ter, 4-quater, 4-quinquies della Legge n. 33 del 9 aprile 2009 di conversione del D.L. n. 5 del 10 febbraio 2009, così come modificata dal D.L. n. 78 del 31 maggio 2010, convertito nella Legge n. 122 del 20 luglio 2010.
Il contratto di rete è uno strumento particolarmente adatto alle piccole e medie imprese perché, proprio grazie alla sua flessibilità e ai costi davvero contenuti, si colloca in una posizione intermedia tra l’individualismo dell’impresa e le varie forme di aggregazione (come ad esempio i consorzi).
Attraverso tale modello di aggregazione, si intende dare certezza giuridica a forme di collaborazione nate spontaneamente tra imprese che, pur rimanendo indipendenti, possono realizzare dei progetti comuni diretti ad accrescere la loro capacità innovativa e la loro competitività.
Dal punto di vista giuridico il contratto di rete è caratterizzato dalla comunione di scopo tra i contraenti. Nel regolare il contratto di rete, il legislatore richiama espressamente la disciplina del contratto plurilaterale con comunione di scopo, alla quale si collega il principio generale di conservazione dello stesso, a salvaguardia della sua stabilità.
Nel caso in cui una delle parti del contratto venga meno, il contratto di rete resterà valido ed efficace per le altre parti che aderiscono alla rete.
Le norme attuali prevedono ampia autonomia contrattuale per adeguare gli obblighi giuridici agli scopi e agli obiettivi che le imprese che partecipano alla rete vogliono ottenere.
Le imprese che fanno parte di una rete di imprese possono collaborare nell’ambito delle rispettive imprese, scambiare know-how o prestazioni industriali, commerciali e tecnologiche ed esercitare in comune l’attività di impresa.
Costituendo un fondo patrimoniale comune e un organo comune, le reti di imprese possono chiedere la registrazione presso il Registro delle imprese e ottenere il riconoscimento della soggettività giuridica.
Quali vantaggi?
Attraverso il contratto di rete, l’impresa che aderisce ha l’opportunità di incrementare la propria produttività e competitività, condividere conoscenze e competenze, sviluppare maggiori potenzialità, innovare, conquistare nuovi mercati, internazionalizzarsi, razionalizzare i costi di gestione e certificare la qualità del processo produttivo.
Quasi ogni giorno in TV e sui principali media puoi sentir parlare di esempi di reti di imprese realmente esistenti e iscritte al registro delle imprese. Sigle e nomi che probabilmente avrai sentito pronunciare più di una volta ma che difficilmente avrai collegato al concetto di rete di impresa.
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN