Ultimamente in Italia si parla moltissimo di costo del lavoro e di come esso influenzi negativamente le prestazioni economiche e finanziarie delle aziende. Alcune correnti ritengono che esso sia troppo alto (e quando mai un costo non è alto!), altri invece, un po’ più attenti alle reali dinamiche aziendali, ritengono che esso sia in linea con l’Europa, e che le cause dell’inefficienza dell’economia aziendale italiana siano altre.
Poiché in modeFinance ci occupiamo proprio di valutazione del rischio di credito a livello mondiale, ho pensato che fosse interessante studiare le performance delle aziende italiane, in confronto con alcuni Stati Europei simili: Francia, Spagna e Germania. Lo scopo è riuscire a comprendere le dinamiche di fondo tra i diversi Stati e capire dove nascono veramente le inefficienze.
Prima di tutto partiamo dai dati ufficiali europei sul costo del lavoro, che si possono trovare al seguente link; dalla lettura di questo documento si nota che il costo del lavoro in Italia è di certo alto, ma praticamente in linea con gli Stati Europei (addirittura Francia e Germania mostrano valori più elevati).
Ma cosa dicono i dati di bilancio delle aziende? Sicuramente se leggiamo con cura questi dati possiamo trovare utili risposte!
Ho selezionato le aziende in questo modo: ho preso le 50.000 aziende con fatturato più elevato nei quattro Stati: Italia, Germania, Francia e Spagna; quindi in tutto ho studiato 200.000 aziende, in particolare i bilanci dell’anno 2012 (praticamente gli ultimi disponibili).
Di queste aziende sono andato a vedere le diverse poste di bilancio e ho creato indicatori che potessero rappresentare al meglio la distribuzione dei costi. Ho poi determinato la distribuzione degli indicatori ed effettuato un confronto per capire le differenze e similitudini.
Analisi del costo del lavoro in termini assoluti
Ho creato questo indicatore nel seguente modo: costo per dipendente = costo totale dipendenti / numero dipendenti.
Questo indica, per azienda, il costo medio per dipendente. Ho poi determinato, con l’analisi dei percentili la distribuzione di questo indicatore nei diversi Stati.
Dal grafico si nota:
- la Spagna sicuramente ha un costo medio per dipendente inferiore a tutti gli altri Stati;
- la Francia il più alto;
- l’Italia si pone ad un livello medio e senza troppi “estremismi” mostra una distribuzione molto piatta (forse perché le aziende non possono intervenire direttamente sul costo dei dipendenti, essendo questi decisi a livello nazionale?)
- la Germania mostra valori estremi: molta differenze tra valori alti e bassi (è l’opposto dell’Italia).
Risultato: il costo del lavoro italiano è in media con quello Europeo: anche i bilanci delle 50.000 aziende più grandi lo dicono. Da notare che questo risultato viene avvalorato anche da un altro indicatore, (costo dipendenti)/(fatturato), che indica l’incidenza del costo personale sul fatturato e che in Italia è in linea con gli altri Stati.
Quindi sembra proprio che in Italia il costo del lavoro sia simile a quello di tutta Europa.
Valentino Pediroda