L’adozione di un modello organizzativo e gestionale “in cloud” è in grado di produrre un notevole miglioramento dei risultati professionali di uno Studio sia in termini quantitativi che qualitativi, riducendo i costi di manutenzione e rendendo molto più rapido ed efficace lo scambio di dati e informazioni, sia all’interno della propria struttura che verso l’esterno.
Lo sviluppo delle tecnologie registrato negli ultimi decenni ha cambiato radicalmente il modo di lavorare di imprese e professionisti. Si è passati da un forma di comunicazione cartacea ad una digitale, dal classico faldone di studio al fascicolo elettronico del cliente, sino alla fatturazione elettronica nei confronti della Pubblica Amministrazione. L’avvento della tecnologia “in cloud” ha portato numerosi vantaggi, tra cui:
- una sensibile riduzione dei costi di acquisto, installazione e manutenzione delle dotazioni hardware e software;
- una maggiore scalabilità dei servizi, in termini di adeguamento alle varie esigenze di Studio;
- un accesso alle informazioni più rapido ed efficace, laddove il professionista è in grado di accedere, in qualunque momento e in ogni luogo, ai propri dati semplicemente attraverso una connessione internet;
- una maggiore collaborazione, sia con le risorse interne di studio che con la clientela, posto che tutti gli attori coinvolti sono in grado di accedere alle medesime informazioni e di lavorare sugli stessi documenti;
- una maggior sicurezza, poiché i propri dati vengono conservati su server remoti del fornitore, annullando il rischio di perdita o danneggiamento.
Ovviamente, anche i sistemi in cloud non sono esenti da rischi. In particolare, il fattore critico forse più evidente risulta quello della disponibilità di un’adeguata copertura internet, che permetta allo studio di lavorare con continuità, senza rallentamenti o interruzioni. Ad ogni modo, data l’ormai capillare diffusione di connettività veloce in quasi tutta Italia (zone montane e periferiche comprese) e lo sviluppo di una copertura attraverso dispositivi mobili, pare evidente come questi svantaggi risultino sensibilmente inferiori rispetto ai vantaggi sopra citati. Di più, la maggior parte dei provider, forti della qualità del servizio offerto, includono spesso, tra le proprie clausole contrattuali, una Sezione dedicata al cosiddetto Service Level Ageement (SLA), ossia a quei livelli minimi di servizio (in genere superiori al 99,5%) che vengono garantiti dal fornitore stesso e che permettono all’utilizzatore, in caso di impreviste interruzioni alla normale operatività, di godere di sconti o riduzioni sul canone mensile.
Una recente ricerca, condotta dall’Osservatorio ICT & Professionisti del Politecnico di Milano, ha evidenziato come aziende e professionisti investano in sviluppo tecnologico principalmente per una questione di adeguamento normativo o per evidente obsolescenza degli strumenti, mostrando per contro una propensione piuttosto bassa all’investimento per lo sviluppo dell’e-business, in programmi di condivisione e archiviazione documentale o in software per il controllo di gestione.
L’innovazione digitale è un aspetto fondamentale per il successo del professionista. Tuttavia, occorre operare innanzitutto un cambiamento culturale e la capacità di cogliere con giusto anticipo le potenzialità che la tecnologia porta con sé, non soltanto per una gestione professionale più veloce ed economica, ma anche per migliorare la qualità dei servizi offerti. Un’opportunità che nessun professionista, specie in questo periodo storico, può permettersi di perdere.
Luca Cenisi – Centro Studi CGN