Alcune operazioni di riciclaggio, fra le quali sospetti trasferimenti di contante tra imprenditori e operatività di “compro-oro” connessa all’acquisto di polizze di pegno, sono state riunite nel “Quaderno” n. 2 dell’Unità di Informazione Finanziaria – Banca di Italia. Di seguito i particolari delle casistiche riscontrate dalla UIF.
A seguito dei flussi informativi provenienti da:
- segnalazioni di Operazioni Sospette
- ispezioni
- collaborazione con l’Autorità Giudiziaria e Financial Intelligence Unit
la UIF dirama alcune casistiche di riciclaggio, al fine di migliorare il livello d’attenzione degli operatori (anche i Professionisti contabili) per una più efficace azione di prevenzione e contrasto dell’utilizzo dei proventi illeciti nel nostro Paese.
Nella maggior parte dei casi, le tecniche di base adottate per realizzare fenomeni di riciclaggio, si avvalgono:
- di movimentazioni di denaro contante;
- dello schermo di società/enti;
- di false fatturazioni per alterare/simulare operazioni finanziarie/transazioni commerciali.
Ecco due casi di operazioni di riciclaggio segnalati nel “Quaderno” della UIF.
Sospetti trasferimenti di contante tra imprenditori
Una consistente operatività in denaro contante su un conto corrente personale metteva in luce una serie di movimenti riconducibili a fenomeni di usura.
In breve: al maturare della disponibilità sui c/c di assegni fuori piazza, l’amministratore di due società effettuava dei prelevamenti in contante, che venivano versati sul c/c della persona che di fatto aveva anticipato il denaro in attesa che gli assegni divenissero esigibili.
Il caso: si evidenziava che, contemporaneamente al versamento di assegni fuori piazza sui conti di società in difficoltà economico-finanziarie, un cliente della banca traeva assegni sul suo conto che venivano però incassati in contanti dall’amministratore delle predette società.
Al maturare della disponibilità degli assegni fuori piazza, l’amministratore delle società effettuava dei prelevamenti in contante, che venivano versati sul c/c della persona che di fatto aveva anticipato il denaro in attesa che gli assegni divenissero esigibili.
Operatività di “compro-oro” scorretti, per l’acquisto di polizze di pegno
Il caso: il prelevamento di denaro contante per importi significativi (anche mediante l’utilizzo di carte di pagamento) da parte di un negoziante compro-oro, osservato in concomitanza con delle operazioni di riscatti di polizze di pegno effettuate da persone diverse dagli originari sottoscrittori ma vicine al predetto negoziante, ne fa supporre l’acquisto illegale. Lo scopo dei clienti è di ottenere la liquidità immediata, seppur rinunciando al riscatto.
La violazione: L’art. 31 della L. 745-1938 vieta di acquistare in modo abituale polizze di pegno emesse dai Monti/Enti debitamente autorizzati ad esercitare il credito pignoratizio previsto dalla legge.
Il “Quaderno” infine, sottolinea l’importanza della rappresentazione completa e articolata delle operazioni sospette segnalate, per permettere alla UIF di intercettare tempestivamente possibili attività illecite.
Dott. Rag. Giuseppina Spanò – Palermo