Il 30 giugno è l’ultimo giorno utile per presentare la dichiarazione IMU e Tasi. Riepiloghiamo quindi in quali casi si deve ottemperare all’obbligo dichiarativo per l’imposta municipale unica sugli immobili e il tributo sui servizi indivisibili comunali, entrambi introdotti con l’avvento della IUC il 1 gennaio 2014.
A chiarire quale modello utilizzare per presentare la dichiarazione, in seguito ai dubbi sorti recentemente, è stato il Dipartimento delle Finanze con la circolare 2/DF del 3 giugno 2015 che ha sancito la validità del modello IMU anche per la Tasi, visto che le informazioni necessarie per i Comuni sono identiche.
Vediamo in quali casi sorge l’obbligo di presentare la dichiarazione IMU e Tasi.
Dichiarazione IMU: i casi in cui sorge l’obbligo
Come si legge nelle istruzioni relative alla dichiarazione IMU, l’obbligo sorge solo nei casi in cui sono intervenute variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni ICI già presentate, nonché nei casi in cu si sono verificare variazioni non conosciute dal Comune. In sostanza la dichiarazione IMU deve essere presentata in caso di:
- fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati;
- fabbricati di interesse storico o artistico;
- immobili per i quali il Comune ha deliberato la riduzione dell’aliquota;
- fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita;
- immobili oggetto di locazione finanziaria;
- immobili oggetto di un atto di concessione amministrativa su aree demaniali;
- immobili assegnati al socio della cooperativa edilizia a proprietà indivisa oppure immobili per i quali è variata la destinazione ad abitazione principale dell’alloggio;
- immobili cha hanno perso/ hanno acquistato durante l’anno il diritto all’esenzione IMU;
- intervento di una riunione di usufrutto non dichiarata in catasto;
- intervento di un’estinzione del diritto di abitazione, uso, enfiteusi o di superficie;
- immobili posseduti a titolo di proprietà o altro diritto reale di godimento, da persone giuridiche interessate da fusione, incorporazione o scissione.
Dichiarazione Tasi: quando è escluso l’obbligo per i detentori
Anche per la Tasi l’obbligo dichiarativo sorge nel momento in cui sono intervenute variazioni non conosciute ancora dal Comune. Considerato che sono obbligati al versamento del tributo comunale sui servizi indivisibili anche coloro che detengono l’immobile, l’obbligo dichiarativo sorge anche per chi vive in affitto. Tuttavia, in base a quanto disposto nella circolare del 3 giugno 2015 del Dipartimento delle Finanze, la dichiarazione Tasi non deve essere presentata in caso di contratti di locazione e affitto registrati dal 1 luglio 2010. Per quelli invece registrati in data anteriore al 1 luglio 2010 vige comunque l’obbligo dichiarativo, a meno che i dati catastali relativi non siano stati comunicati al momento della cessione, risoluzione e proroga del contratto.
Alessandra Caparello