Unico 2015: ecco quando il modello F24 diventa telematico

In questi giorni, sto informando i clienti del mio studio che non potranno più portare in banca il modello F24 che sto consegnando loro per il pagamento delle imposte, se l’importo da pagare è superiore a 1.000 euro oppure se il modello presenta al suo interno una compensazione. E quindi? Cosa dovranno fare questi contribuenti per adempiere al pagamento delle imposte che scaturiscono dal loro modello Unico?

La notizia riguarda i contribuenti, persone fisiche, non titolari di partita IVA. Per alcuni di loro,  non si tratta di una novità, dal momento che il problema si era presentato già al momento del pagamento del secondo acconto delle imposte (30 novembre 2014). Per altri, invece è una novità.

Dal 1° ottobre 2014 infatti, per i contribuenti italiani è cambiato il modo di pagare le imposte derivanti dal modello Unico, i contributi previdenziali e le altre imposte e tributi che si pagano con il modello di pagamento unificato F24.

La novità in tema di pagamenti effettuati con modello F24 è stata introdotta dal D.L. 24 aprile 2014 n. 66, cosiddetto “decreto IRPEF”.

In buona sostanza, i contribuenti persone fisiche non titolari di partita IVA non potranno più andare fisicamente in banca o in posta per effettuare il pagamento dei modelli F24 superiori a 1.000 euro ovvero di quelli che presentano crediti d’imposta in compensazione con altri tributi.

Ma vediamo al dunque: come pagare le imposte derivanti dal modello Unico 2015? Riepiloghiamo i vari casi.

Se il modello F24 per effetto di compensazioni effettuate risulta con un saldo di importo pari a zero si può presentare solo con i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate (Fisconline o Entratel). Il modello F24 a saldo zero non può essere presentato né in modalità cartacea presso gli sportelli bancari e postali né con i servizi home banking di banche o poste (anche  CBI).

Se il modello F24 presenta un saldo finale a debito di importo superiore a 1.000 euro si può pagare solo con i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e dagli intermediari della riscossione convenzionati con la stessa in home banking.

Se il modello F24 presenta un saldo pari o inferiore a 1.000 euro senza alcuna compensazione, può essere pagato recandosi fisicamente in banca o in posta. Rimane comunque valida la possibilità di pagare il modello di pagamento F24 anche mediante i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate o tramite i servizi home banking della banca o della posta.

Si potranno altresì continuare a pagare allo sportello i modelli F24 precompilati dall’ente impositore (anche se con saldo superiore a 1.000 euro, ma in cui non siano indicati crediti in compensazione) e i modelli F24 nei quali per effetto di agevolazioni fiscali in forma di credito d’imposta, la compensazione avviene esclusivamente mediante la loro presentazione presso gli agenti della riscossione.

Cosa cambia per questi contribuenti obbligati al pagamento del modello F24 telematico?

La prima conseguenza è che i modelli F24 sopra i 1.000 euro (o quelli che presentano compensazioni) non si possono pagare in contanti, con assegni bancari o circolari, con vaglia cambiari, con bancomat o con assegni e vaglia postali o carta Postamat.

Inoltre, i software F24 on line e F24 web e i servizi home banking di alcune banche permettono l’addebito delle somme indicate nel modello F24 solo se c’è corrispondenza tra intestatario del conto corrente e l’intestatario del pagamento.

Per queste ragioni, molti contribuenti vedono questo adempimento in maniera negativa, soprattutto le persone di una certa età che non hanno molta praticità con internet o con i computer in quanto dovranno necessariamente ricorrere a qualche familiare più giovane che predisponga i pagamenti per conto loro, oppure dovranno rivolgersi ad un intermediario con un evidente aggravio di costi.

Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN

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