L’Agenzia delle Entrate sta comunicando ai contribuenti le violazioni relative a spesometro e modello 770, in modo tale che possano porvi rimedio attraverso il ravvedimento operoso.
La Legge di Stabilità 2015, infatti, ha stabilito la semplificazione degli adempimenti per i contribuenti al fine di stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili. L’Agenzia delle Entrate ha così individuato delle specifiche tipologie di irregolarità con l’obiettivo di instaurare un dialogo proficuo con i contribuenti che, una volta informati, potranno fornire alla stessa Agenzia delle giustificazioni per presunte anomalie oppure potranno porvi rimedio, beneficiando della riduzione delle sanzioni, quindi ricorrendo al ravvedimento operoso così come modificato dalla stessa Stabilità 2015.
Anomalie e irregolarità da spesometro e 770
Le irregolarità oggetto delle prime comunicazioni dell’Amministrazione finanziaria ai contribuenti sono state quelle riscontrate nell’ambito degli studi di settore e le anomalie per coloro che hanno optato per la rateizzazione delle plusvalenze e delle sopravvenienze attive. Ora con il provvedimento direttoriale n. prot. 94624 del 13 luglio 2015, l’Agenzia delle Entrate si sofferma sulle anomalie da spesometro e su quelle riguardanti i compensi da lavoro autonomo certificati dai sostituti d’imposta nei modelli 770.
In particolare con questo provvedimento, l’Agenzia individua le modalità con le quali sono messe a disposizione del contribuente e della Guardia di Finanza, anche mediante l’utilizzo di strumenti informatici:
- informazioni derivanti dal confronto con i dati delle comunicazioni telematiche delle operazioni rilevanti ai fini IVA che evidenziano omissioni, anche parziali, dei ricavi conseguiti nell’anno di imposta 2011;
- informazioni riguardanti possibili anomalie, presenti nella dichiarazione dei redditi per il periodo di imposta 2011, relative alla corretta indicazione dei compensi certificati dai sostituti nel modello 770, quadro “Comunicazione dati certificazione lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi”.
Regolarizzarsi con il ravvedimento operoso
Al contribuente sono rese disponibili le informazioni per una valutazione in merito alla correttezza dei dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate; ciò consente di poter fornire elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti in grado di giustificare la presunta anomalia.
Possono così regolarizzare gli errori e le omissioni eventualmente commessi secondo le modalità previste dall’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, beneficiando della riduzione delle sanzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione delle violazioni stesse, usufruendo così del ravvedimento operoso.
Alessandra Caparello