Finora il tema del contrasto al finanziamento del terrorismo è stato trattato in complementarietà a quello del riciclaggio ma viviamo dei tempi che impongono di pensare al pericolo del finanziamento del terrorismo in modo quanto meno paritario a quello del riciclaggio, delineando degli interventi mirati.
La consapevolezza del fenomeno del terrorismo e la concreta possibilità che tutte le realtà economiche e tutti i Paesi del mondo possano essere usati come veicolo di approvvigionamento o di smistamento di somme per fini terroristici, induce ad individuare i modi in cui si possono tutelare concretamente le forze economico-finanziarie sane.
A questo fine:
- la UIF ha realizzato un portale per accedere a pubblicazioni curate da Organismi internazionali in materia di contrasto al finanziamento del terrorismo per fornire supporto ai Destinatari degli obblighi: sito UIF – Adempimenti degli operatori – Contrasto al finanziamento del terrorismo e all’attività dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale;
- è stato costituito il Gruppo investigativo finanziamento del terrorismo all’interno del Nucleo speciale di polizia valutaria, proprio per l’alto grado di attenzione che questo fenomeno ha raggiunto.
Le difficoltà di individuare fenomeni di finanziamento del terrorismo appaiono in tutta la loro ampiezza perché è complesso creare a priori specifiche classi d’individuazione di soggetti e/o operazioni sospette, che possano trasporsi in dati osservabili.
A questo proposito la UIF, con la comunicazione del 18 aprile 2016, ha affermato che il finanziamento del terrorismo può essere realizzato:
- attraverso canali tradizionali (es. utilizzo distorto di organizzazioni non lucrative o trasferimento di fondi a mezzo di money transfer);
- secondo modalità più innovative (es. raccolta di fondi on line attraverso piattaforme di crowdfunding; utilizzo di strumenti di pagamento sempre più veloci ed economici; ricorso a valute virtuali).
Infatti si è osservato che le azioni tendenti al finanziamento del terrorismo si infiltrano nelle realtà economico – finanziarie più impensabili, quali ad esempio quelle di raccolta fondi da destinare per fini apparentemente leciti verso Paesi considerati a rischio.
Al fine di agevolare l’assolvimento degli obblighi in materia di segnalazioni, la UIF diffonde, mediante la pubblicazione dei rispettivi link, le liste dei soggetti designati dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU e dall’Unione Europea.
La UIF, inoltre, diffonde anche ulteriori liste predisposte da altre istituzioni ed enti coinvolti nel contrasto al terrorismo internazionale, come quella dell’Office of Foreign Asset Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, atta a supportare eventuali segnalazioni.
Ma i professionisti hanno già iniziato a dimostrare maggiore attenzione al tema.
Infatti dai dati riportati nel “Quaderno dell’antiriciclaggio” – collana dei dati statistici del 1° semestre 2016 si evince che le segnalazioni di sospetto finanziamento del terrorismo sono molto aumentate anche se il numero assoluto è ancora contenuto: nel primo semestre di quest’anno sono state ricevute dalla UIF 306 s.o.s. a fronte di 273 ricevute nel corso dell’intero anno 2015.
Dott. Rag. Giuseppina Spanò – Palermo