Il Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2016 ha varato il Disegno di Legge di Bilancio per l’anno 2017 che adesso dovrà affrontare l’esame della Commissione Europea e passare le forche caudine del Parlamento che l’approverà entro la fine dell’anno. Ecco le principali novità fiscali contenute nella legge di bilancio che si propone di sostenere la crescita e rafforzare i servizi di base a disposizione di tutti i cittadini in termini di sicurezza, salute, istruzione nonché misure specifiche di sostegno alle fasce sociali più deboli che hanno subito i danni più evidenti della crisi degli anni scorsi.
A decorrere dal 1° gennaio 2017 di notevole interesse sono le misure fiscali per le imprese che prevedono:
- l’entrata in vigore di quanto già stabilito nella legge di stabilità per il 2016 in merito al taglio dell’IRES di tre punti percentuali, dal 27,5% al 24%;
- l’applicazione della nuova aliquota del 24% anche alle società di persone e alle imprese individuali in contabilità ordinaria. Si tratta dell’IRI (Imposta sul reddito dell’imprenditore) che consentirà alle imprese che non effettuano prelevamenti in conto utile e lasciano il reddito in azienda senza distribuirlo di ottenere una tassazione proporzionale al 24% anziché con l’aliquota progressiva Irpef (che resta per i prelevamenti). Si tratta di una misura che intende porre la tassazione di tutte le imprese alla stessa aliquota indipendentemente dalla loro natura giuridica;
- la tassazione secondo il regime di cassa per le imprese in contabilità semplificata, che consentirà di assolvere le imposte sull’incassato e non sul fatturato.
Per il triennio 2017-2019 viene abolita la cosiddetta “Irpef agricola”: i redditi dominicali e agrari non concorreranno alla base imponibile Irpef di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.
Cambierà la natura sostanziale degli studi di settore, che verranno trasformati da strumento di accertamento in meccanismo di accompagnamento all’adempimento tributario. Diventeranno indicatori di compliance e verranno elaborati per misurare la fedeltà fiscale dei contribuenti interessati, anche facendo riferimento a dati relativi ad anni precedenti. Si prevede, accanto alla semplificazione in sede di compilazione, anche la possibilità di attribuire particolari vantaggi ai contribuenti più virtuosi mediante un sistema premiale che dovrebbe favorire il contribuente fino alla totale eliminazione dei controlli.
Il superammortamento del 140% per l’acquisto dei beni strumentali verrà prorogato fino al 31 dicembre 2017 e ad esso si affiancherà il nuovo iperammortamento al 250% per i beni digitali, legati a Industry 4.0, che saranno dettagliati in uno specifico elenco. In entrambi i casi la consegna del bene dovrebbe essere possibile fino al 30 settembre 2018, a patto di pagare un acconto di almeno il 20% entro il 2017.
Tra le novità più attese il passaggio di Equitalia a Equientrate. L’attuale concessionario pubblico della riscossione smetterà la veste di società per azioni e diventerà un’Agenzia rinnovata secondo quanto richiesto da FMI e OCSE. Al di là del nuovo assetto giuridico da cui deriverà una minore aggressività verso i contribuenti morosi, l’addio a Equitalia porterà con sé l’operazione di rottamazione delle cartelle esattoriali con abbattimento delle sanzioni, interessi, aggi e more. Ai contribuenti resterà da pagare per intero le imposte a cui si aggiungerà un importo forfettario del 3% onnicomprensivo degli oneri accessi.
È prevista la nuova voluntary per il rimpatrio di capitali detenuti all’estero con il medesimo meccanismo adottato nel 2016. Le annualità interessate saranno quelle relative al periodo 2010- 2015, con le medesime modalità già previste dalla prima voluntary. Si prevede tuttavia un prelievo del 35% degli accrediti e del 15% degli addebiti non giustificati da contribuente.
Per tutto il 2017 verrà prorogata la cosiddetta “Nuova Sabatini” che facilita gli investimenti in beni strumentali attraverso finanziamenti a tassi agevolati (con contributo statale).
L’attuale credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo verrà potenziato dal 25% al 50% per qualsiasi tipologia di spesa con la proroga di un anno a tutto il 2020.
Il Governo conferma la scommessa sui bonus casa puntando sul risparmio energetico e la prevenzione antisismica. Ecco le principali novità:
- la proroga per cinque anni della detrazione d’imposta del 65% per l’ecobonus che potrà essere utilizzato in questa forma dal 2017 al 2021;
- la proroga di un anno della detrazione del 50% per gli interventi di ristrutturazione;
- ulteriori misure agevolative per le spese di riqualificazione energetica che arrivano a riconoscere la detrazione fino al 75% se l’intervento è volto a migliorare l’efficienza energetica del condominio;
- un credito d’imposta rafforzato Irpef fino al 75% se i miglioramenti riguarderanno interi edifici condominiali;
- incentivi anche per gli interventi riguardanti i complessi alberghieri;
- la detrazione c.d. sisma bonus con un superincentivo che può arrivare all’85% della spesa a seconda dell’entità di miglioramento della classe di rischio che si ottiene con i lavori incentivati.
Al fine di salvaguardare il potere di acquisto dei pensionati con assegni più bassi si prevede l’aumento della detrazione di imposta per tutti i pensionati al fine di uniformare la loro no tax area a quella dei lavoratori dipendenti (8.125 euro).
Da segnalare anche l’ulteriore riduzione del canone Rai annuo dovuto dalle famiglie italiane per la detenzione dell’apparecchio televisivo in ambito privato, che passa dai 100 euro fissati per il 2016 ai 90 euro per il 2017. Restano ferme le novità introdotte con la Legge di Stabilità 2016 in merito alle modalità di riscossione (addebito sull’utenza elettrica residenziale) e alle modalità per ottenere il non addebito qualora ci si trovi in uno dei casi di esenzione previsti.
Nicolò Cipriani – Centro Studi CGN