La legge di bilancio 2018 stabilisce la proroga, oltre a quella del super e dell’iper ammortamento, anche dell’agevolazione, conosciuta come Nuova Sabatini, per la piccola e media impresa che mira all’acquisto di beni strumentali ed all’investimento in digitalizzazione.
Questa misura, insieme ad un ampio pacchetto di contributi quali il fondo centrale di garanzia, il credito d’imposta e la patent box, fanno parte del piano Industria 4.0 che ha come obiettivo accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.
Grazie allo stanziamento di 330 milioni di euro, la legge 2015/2017 proroga la misura economica, introdotta dall’articolo 2 del decreto legge 63 del 21 giugno 2013, convertita poi in legge n. 98 del 9 agosto 2013, conosciuta come la Nuova Sabatini, per far sì che la PMI (piccola e media impresa) abbia un accesso agevolato al credito per l’acquisto, o leasing, di beni strumentali quali: impianti, macchinari, attrezzature, beni ad uso produttivo, strumenti per la digitalizzazione, hardware e software, purché il bene sia correlato con il core business aziendale.
In pratica, il piano consiste nella concessione, da parte delle banche aderenti, di crediti agevolati nonché in un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.
Nel dettaglio, il finanziamento richiesto per l’acquisto dei beni in oggetto sottostà ai seguenti vincoli:
- durata uguale o inferiore a 5 anni
- somma totale compresa fra 20.000 e 2 milioni di euro
- il finanziamento dovrà riguardare per intero beni ammessi dalla legge, l’elenco dei quali è disponibile sul sito sviluppoeconomico.gov.it
- il finanziamento dovrà essere stipulato con un istituto di credito che aderisce alla convenzione. Anche questo elenco è consultabile sul sito sviluppoeconomico.gov.it
Non sarà invece possibile usufruire della Nuova Sabatini per finanziamenti già esistenti, quindi è consigliabile verificare le agevolazioni disponibili prima di richiedere il finanziamento.
Riguardo al contributo del Ministero dello sviluppo economico, gli interessi rimborsati saranno calcolati in base all’ammontare del finanziamento richiesto e, in via convenzionale, ipotizzando una durata di cinque anni. L’interesse riguardante gli investimenti ordinari sarà del 2,75%, mentre per gli investimenti in tecnologie comprese nella c.d. ‘Industria 4.0’ sarà del 3,575%.
Per quanto riguarda i soggetti aventi diritto a tale agevolazione, ci si rivolge a tutte le micro, piccole e medie imprese operanti in tutti i settori produttivi purché non risultino in situazione di difficoltà, non siano sottoposte a procedure concorsuali, non abbiamo usufruito di aiuti considerati incompatibili dalla Commissione Europea e, ovviamente, siano regolarmente iscritte nel Registro delle Imprese. Gli unici settori produttivi che rimangono esclusi sono le attività finanziare o assicurative, e le attività connesse all’esportazione per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto a quelli di importazione.
Obbligatoria è anche la sede operativa in Italia fatta eccezione per le imprese aventi sede in uno degli Stati membri dell’Unione Europea purché abbiano in progetto l’apertura di una sede in Italia entro la data di ultimazione dell’investimento.
Rimangono esclusi Associazioni fra professionisti e studi professionali a meno che non siano regolarmente iscritti nel Registro delle Imprese costituendo piccola o media impresa.
A livello pratico, per aderire alla Nuova Sabatini, sarà sufficiente scaricare il modulo dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico e, una volta compilato, basterà inviarlo, tramite PEC, all’indirizzo dell’istituto di credito al quale vorremmo chiedere il finanziamento agevolato o il piano leasing. L’intera procedura avverrà in via telematica; quindi è necessario essere dotati di firma digitale per poterla apporre sul documento.
Per qualunque approfondimento sarà sufficiente consultare il sito ufficiale del MISE nella sezione denominata ‘per le aziende’.
Lavinia Linguanti – Centro Studi CGN