L’Agenzia delle entrate ha pubblicato il provvedimento n. 76047 del 9 aprile 2018, con cui stabilisce le regole principali per l’accesso alla dichiarazione precompilata da parte dei contribuenti o degli intermediari (Caf o professionisti abilitati). Vediamo quali sono i dati presenti e come è possibile gestire la dichiarazione.
Non dimentichiamo che l’accesso consente tanto al contribuente quanto agli intermediari di verificare la correttezza dei dati riportati all’Agenzia delle entrate dai sostituti d’imposta attraverso la Certificazione Unica e dagli altri enti gestori di dati, come gestori del Sistema tessera sanitaria, banche, assicurazioni, soggetti facenti parte del mondo dell’istruzione.
Cosa possono fare i contribuenti
Come ormai da qualche anno, il contribuente che accede direttamente al cassetto fiscale Agenzia delle Entrate ha la possibilità di confermare, modificare e inviare direttamente la propria dichiarazione, ma anche di consultare le comunicazioni e le ricevute della dichiarazione trasmessa all’Agenzia delle entrate. Attraverso il portale, inoltre, è anche possibile versare le somme risultanti dalla dichiarazione mediante modello F24 già precompilato e indicare a tal fine i dati del proprio conto corrente bancario o postale.
In generale, il contribuente che intende gestire direttamente la propria dichiarazione potrà:
- dal 16 aprile autenticarsi attraverso uno degli strumenti (credenziali Fisconline, Cns, Spid, credenziali dispositive rilasciate dall’Inps o dalla Guardia di finanza o dal sistema informativo di gestione e amministrazione del personale della pubblica amministrazione, NoiPa) e visualizzare i dati precompilati dopo essersi collegato al portale web;
- dal 2 maggio accettare, modificare o integrare, i dati visualizzati e quindi inviare la dichiarazione telematicamente all’Agenzia delle entrate.
Cosa possono fare gli intermediari
Anche quest’anno gli intermediari hanno la possibilità di entrare in possesso dei dati dei contribuenti precompilati dall’Amministrazione finanziaria, ma devono rispettare specifiche regole. L’Agenzia delle entrate, infatti, su indicazioni del Garante per la protezione dei dati personali, precisa che gli intermediari che intendono acquisire i dati precompilati devono:
- indicare il codice fiscale del contribuente, il reddito complessivo del contribuente risultante dal prospetto di liquidazione del modello 730/2017 o dal quadro RN del modello REDDITI 2017. A differenza degli anni passati, in cui venivano richiesti i dati relativi al secondo anno precedente, l’importo del rigo “differenza” risultante dai modelli sopra indicati (730 o REDDITI) saranno quelli relativi all’anno 2016. Infine, dovranno essere indicati anche la tipologia e il numero del documento di identità del contribuente delegante;
- presentare la delega all’accesso firmata dal contribuente, unitamente al documento di riconoscimento in corso di validità.
Nel provvedimento è stata introdotta da quest’anno la nuova e ulteriore modalità per prelevare i dati precompilati attraverso la cosiddetta cooperazione applicativa con l’Amministrazione finanziaria. In base a questo nuova formula, i Caf che hanno firmato apposita convenzione con l’Agenzia delle entrate potranno accedere più velocemente ai dati precompilati del contribuente. In altri termini, i Caf avranno la possibilità di prelevare i dati precompilati nel momento stesso in cui vengono richiesti all’Agenzia e non (come accaduto finora) a distanza di qualche ora dalla richiesta.
Elementi della dichiarazione precompilata
Da quest’anno, la dichiarazione precompilata si arricchisce dei dati riguardanti:
- le spese sostenute dai contribuenti per la frequenza degli asili nido;
- le spese relative alle erogazioni liberali destinate a Onlus, associazioni di promozione sociale, fondazioni e associazioni riconosciute aventi come scopo statutario la tutela, la promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico e lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica. Con particolare riferimento a quest’ultima circostanza, però, si ricorda che i dati esposti nella dichiarazione precompilata potrebbero non essere completi poiché, per evitare un eccessivo carico di adempimenti, i soggetti del Terzo settore hanno la facoltà (e non l’obbligo) di comunicare i dati delle donazioni.
I nuovi dati che i contribuenti troveranno nella dichiarazione precompilata di quest’anno si affiancano agli importi già presenti ormai da alcuni anni e che riguardano:
- spese sanitarie e spese veterinarie;
- interessi passivi per mutui in corso;
- spese universitarie;
- spese funebri;
- contributi versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare, alle spese sanitarie;
- premi di assicurazione sulla vita, causa morte e contro gli infortuni;
- interventi di recupero del patrimonio edilizio e interventi finalizzati al risparmio energetico;
- contributi previdenziali e assistenziali;
- contributi versati alle forme di previdenza complementare.
Massimo D’Amico – Centro Studi CGN