È possibile rettificare una dichiarazione di successione che contiene un errore materiale o di calcolo? Cosa dicono le norme fiscali a riguardo? In questo articolo, scopriamo come e quando può essere corretta una dichiarazione di successione che presenta dati inesatti o errati.
Recentemente, una soluzione a questo problema è arrivata dall’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 92/2018 all’interpello di un contribuente che aveva presentato una dichiarazione di successione con l’indicazione della data del decesso del coniuge errata.
La soluzione interpretativa prospettata nell’istanza di interpello presentata dal contribuente consiste nel presentare una dichiarazione di successione modificativa con il versamento delle sole imposte di bollo e trascrizione, dal momento che occorre solamente porre rimedio ad un mero errore materiale, che non reca alcun danno all’attività di controllo del fisco e non ha, di fatto, nessun risvolto sostanziale.
Per l’Agenzia delle Entrate, la dichiarazione di successione deve essere presentata entro un anno dalla data di apertura della successione e può essere, altresì, modificata fino alla scadenza del termine di presentazione. E ciò, ai sensi dell’articolo 31, comma 1 e 3, del Testo Unico delle disposizioni concernenti l’imposta sulle successioni e donazioni approvato con D.Lgs. n. 346 del 31 ottobre 1990 (TUS).
È possibile correggere una dichiarazione di successione oltre il termine previsto per la presentazione? In questo caso, si legge nella risposta fornita al contribuente, per correggere una dichiarazione di successione oltre i termini, il principio dettato dall’articolo 31, comma 3, del TUS deve essere coordinato con quanto stabilito dall’articolo 33, comma 2 dello stesso Testo Unico.
In sede di liquidazione, l’Agenzia delle Entrate provvede a correggere gli errori materiali e gli errori di calcolo commessi dal dichiarante nel determinare la base imponibile. Eventuali rettifiche devono essere fatte nella stessa forma e nello stesso termine previsto per la dichiarazione che si vuole integrare.
Sull’ipotesi di modificare una dichiarazione di successione già presentata oltre il termine di un anno, l’Amministrazione finanziaria aveva già avuto modo di fornire chiarimenti con la risoluzione n. 101 del 18 giugno 1999, nella quale esaminava la possibilità di procedere alla presentazione di una dichiarazione di successione rettificativa, oltre il termine di presentazione della dichiarazione, per modificare in diminuzione il valore di un cespite.
Con la sentenza n. 14088 del 2004 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, viene invece sancito un principio di emendabilità e ritrattabilità della dichiarazione di successione. In pratica, viene stabilito che la dichiarazione di successione è emendabile fino al momento in cui il contribuente non riceve un avviso di accertamento di maggior valore.
Con la risoluzione 8/E del 13 gennaio 2012, l’Agenzia delle Entrate invece ribadisce che la dichiarazione rettificativa dei valori dichiarati nella dichiarazione di successione, può essere presentata entro il termine previsto per l’accertamento dell’obbligazione tributaria, vale a dire, prima della notifica dell’avviso di rettifica e liquidazione della maggiore imposta o in mancanza dello stesso, entro il termine previsto per la sua notifica.
Se la dichiarazione di successione fosse stata presentata ad esempio a pochi giorni dal termine previsto, di fatto, in caso di errore, non ci sarebbe stato molto tempo per una rettifica della stessa, a meno che le anomalie non fossero dovute a errori materiali o di calcolo.
Con la sentenza n. 24265 del 18 novembre 2011, la Corte di Cassazione ha affermato inoltre che la dichiarazione di successione, come ogni dichiarazione fiscale, può essere ritrattata e modificata, anche dopo la scadenza del termine fissato nell’articolo 31 del D.Lgs n. 346/90 purché prima della notifica dell’avviso di rettifica e liquidazione della maggiore imposta.
Di conseguenza, i contribuenti, fino a che non ricevono un avviso di rettifica o, in mancanza, fino alla scadenza del termine di decadenza concesso al fisco per notificare la rettifica, possono integrare la dichiarazione di successione sia per errori materiali e di calcolo, sia per modificare i valori dichiarati.
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN
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