Uno degli scopi dell’Agenzia delle Entrate è quello di verificare il rispetto degli obblighi fiscali da parte dei contribuenti italiani. Ma come avverranno i prossimi controlli fiscali? Su quali basi l’Agenzia delle Entrate deciderà di controllare un contribuente piuttosto che un altro?
Per trovare una risposta a queste domande possiamo dare una lettura alla recente circolare n. 19 dell’8 agosto 2019, con la quale l’Agenzia delle Entrate detta le linee guida sulle attività di compliance e sui controlli indirizzati a piccole e grandi imprese e professionisti.
In particolare, per quanto riguarda i grandi contribuenti, le attività di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale si concentreranno su quei soggetti che presentano un maggior rischio fiscale e su coloro che non esprimono comportamenti trasparenti e collaborativi.
Attraverso l’utilizzo degli strumenti e degli applicativi già in uso, il fisco indagherà su ciascuna posizione fiscale analizzando attentamente i fatti ritenuti rilevanti desumibili dalle dichiarazioni per il periodo d’imposta 2017 e per quelle residuali all’anno precedente.
Le linee di controllo per i grandi contribuenti mirano a intercettare e contrastare i fenomeni di pianificazione fiscale nazionale e internazionale più complessi, mediante l’uso delle banche dati e delle informazioni disponibili in possesso dell’Amministrazione finanziaria. L’Agenzia delle Entrate, come noto, dispone di due grandi banche dati da cui attingere importanti informazioni sui contribuenti: l’anagrafe tributaria e l’anagrafe dei rapporti finanziari.
Per quanto riguarda invece i controlli sulle piccole e medie imprese, il fisco si baserà su un’attenta analisi del rischio, incentrata sulle caratteristiche del territorio di competenza e da uno stretto coordinamento tra le Direzioni regionali e provinciali dell’Agenzia delle Entrate.
Per questa categoria di contribuenti, i controlli saranno previsti per coloro i quali hanno ricevuto le comunicazioni di anomalia, ma non hanno modificato il loro comportamento o non hanno dato giustificazione all’anomalia riscontrata dal fisco.
Anche per il 2019, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto l’invio di lettere nei confronti dei contribuenti che presentano particolari anomalie dichiarative. Lo scopo dichiarato dal fisco è quello di favorire l’assolvimento spontaneo degli obblighi tributari e l’emersione della base imponibile. I contribuenti che ricevono la comunicazione dal fisco possono ottenere assistenza sulle comunicazioni ricevute attraverso il canale CIVIS, anche mediante l’ausilio di un intermediario, fornendo elementi informativi o documentazione per chiarire la loro posizione con il fisco.
Per quanto riguarda i soggetti di minori dimensioni (contribuenti in regime forfetario), i controlli saranno finalizzati a evitare che possano accedere illegittimamente al regime i soggetti che non posseggono i requisiti previsti dalle norme fiscali.
Per tutti i soggetti scelti dal fisco, la lotta all’evasione sarà basata sull’emersione della reale capacità contributiva dei contribuenti, concentrando l’attenzione su concrete situazioni di rischio ed evitando di impegnare risorse in contestazioni di natura formale. Gli uffici preposti al controllo potranno fare ricorso alle indagini finanziarie quali strumenti maggiormente incisivi in relazione a maggiori rischi di evasione.
Le attività di controllo si concentreranno inoltre sia sui soggetti che hanno indebitamente utilizzato crediti d’imposta in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del D.Lgs. n. 241/1997, sia sui soggetti destinatari di benefici e incentivi fiscali.
Campanello d’allarme anche per gli enti non commerciali e le ONLUS. Con riferimento a questi enti, gli uffici delle Entrate opereranno un numero di controlli idoneo a individuare tutti quei soggetti che hanno fruito di agevolazioni illegittime, in quanto si presentano apparentemente come enti non profit, ma in realtà svolgono vere e proprie attività commerciali.
In ottica organizzativa, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate hanno attivato le necessarie attività di coordinamento con i reparti operativi della Guardia di Finanza, promuovendo e curando l’invio di comunicazioni al Comando Generale riguardanti i nominativi dei contribuenti soggetti a controllo.
Le linee guida dettate dalla circolare hanno come fine principale quello di migliorare le attività di controllo degli uffici, esaminando la sostenibilità della pretesa erariale nella fase precontenziosa e contenziosa e assicurare una corretta ed efficace difesa in giudizio degli interessi erariali.
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN