Il 29 gennaio l’Europarlamento ha ratificato il testo dell’accordo di recesso del Regno Unito dall’Unione Europea, ma cosa succederà dal 31 gennaio 2020? Ci saranno effetti immediati?
L’Agenzia delle dogane, con il comunicato del 29 gennaio 2020 è stata chiara: nessun effetto immediato, restano gli adempimenti Intrastat e rimane libera la circolazione dei cittadini con il solo documento di identità.
L’accordo citato era l’ultimo tassello, quello che mancava per formalizzare ufficialmente l’accordo. Infatti il testo era già stato approvato il 17 ottobre 2019 dal Consiglio Europeo (assieme alla dichiarazione politica sul quadro delle future relazioni) e il 9 gennaio 2020 dalla Camera dei Comuni del Parlamento britannico, per poi essere ratificato il 22 gennaio 2020 dalla Camera Alta del Regno Unito e controfirmato il 24 gennaio dalla regina Elisabetta II.
Nel comunicato viene specificato che l’accordo ratificato dal Parlamento Europeo regola il recesso britannico in modo ordinato per cittadini ed imprese, prevedendo un periodo transitorio che va dal 1° febbraio al 31 dicembre 2020. Fino alla fine del 2020 resterà tutto invariato: persone, servizi, capitali e merci saranno ancora liberi di circolare tra paesi dell’Unione Europea e il Regno Unito. Dunque si continueranno ad inviare i modelli Intrastat fino alla mensilità di dicembre e le persone potranno recarsi a Londra senza la necessità di richiedere il passaporto.
Dal 1° gennaio 2021 ci si dovrà porre il problema. Infatti, salvo nuovi accordi, il Regno Unito sarà fuori dal territorio doganale e fiscale (IVA e accise) dell’Unione Europea e la circolazione delle merci verrà pertanto considerata “commercio con un paese terzo”.
Giovanni Fanni – Centro Studi CGN
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