Detrazione degli interessi sui mutui: cosa accade in caso di surroga?

Cosa accade se un contribuente decide di surrogare il mutuo? Si mantiene la detrazione degli interessi passivi del mutuo ipotecario acceso per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione dell’abitazione principale? Quali informazioni servono a chi elabora la dichiarazione dei redditi?

Quando si acquista un immobile da adibire ad abitazione principale, se viene stipulato un mutuo ipotecario, è possibile detrarre dall’imposta lorda il costo degli interessi passivi nella misura del 19%. In generale, ogni mese il debitore versa alla parte creditrice (ad esempio, una banca) una rata composta in parte dalla quota capitale, per restituire la somma presa a mutuo, e in parte dagli interessi passivi. Cosa accade se il contribuente scopre che un’altra banca propone condizioni migliori di quella con cui ha stipulato il primo mutuo? Grazie alla Legge n. 40/2007 è stata introdotta la c.d. “portabilità del mutuo“, ossia la facoltà di effettuare una surroga.

La surroga del debitore, disciplinata dall’art. 1202 del codice civile, è l’istituto con cui si prevede il trasferimento del mutuo ipotecario da un istituto di credito ad un altro ed ha lo scopo di permettere al mutuatario di concordare condizioni a lui più favorevoli. Ad essere modificabili sono: il tasso d’interesse, la tipologia del piano di ammortamento, la durata, lo spread, oltre, inevitabilmente, l’istituto di credito. Restano invece invariati l’immobile e l’ipoteca.

Quali sono le implicazioni fiscali di tale operazione?

La Circolare 19/E dell’8 luglio 2020, riportando quanto previsto dall’art. 8 comma 4, ha confermato “il mantenimento dei benefici fiscali nel caso di surroga nel rapporto di mutuo per volontà dello stesso debitore”.

La surroga è a titolo gratuito e non possono essere applicate penali dalla banca originaria. Nella pratica, infatti, il nuovo mutuo stipulato dal contribuente surroga il precedente, che viene estinto.

Facciamo un esempio:

Giulia nel 2017, per acquistare un immobile da adibire ad abitazione principale, dal costo di 100.000 €, ha stipulato un mutuo ipotecario per un importo di 90.000 € con la banca A. Nel 2019 la banca B propone a Giulia di trasferire il mutuo, offrendole delle condizioni migliori. Giulia, quindi, stipula con la banca B un contratto di mutuo di importo pari a 80.000 €, ossia un importo coincidente con il debito residuo con la banca A. La banca B surroga la banca A nei diritti del creditore. Giulia usa il mutuo stipulato con la banca B per estinguere il precedente e diventa debitrice esclusivamente della banca B.

In sede di elaborazione della dichiarazione dei redditi modello 730/2020, Giulia, per usufruire della detrazione degli interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale, dovrà presentare a chi presta assistenza fiscale:

  • certificazione degli interessi passivi corrisposti nell’anno d’imposta 2019, sia presso la banca A che la banca B;
  • contratto di mutuo originario dal quale deve risultare che il finanziamento è stato concesso per l’acquisto dell’abitazione principale;
  • contratto di acquisto dell’immobile per verificare sia i vincoli temporali previsti sia il costo dell’immobile;
  • idonea documentazione degli oneri accessori;
  • nuovo contratto di mutuo con lo stesso oggetto e con le nuove condizioni;
  • documentazione comprovante la quota capitale residua del mutuo originario (tale dato può evincersi anche dal nuovo atto di mutuo)
  • documentazione attestante lo spostamento della residenza nei termini di legge.

Giulia Zanotto – Centro Studi CGN