L’obbligo di dotarsi di un POS era stato introdotto in Italia nel 2012, dall’allora Governo Monti con il Decreto Crescita 2.0, che stabiliva anche una soglia minima di pagamento pari a 30 euro. Il POS obbligatorio è stato riproposto nella Legge di Stabilità 2016, che ne aveva poi abbassata la soglia minima da 30 a 5 euro. Ad oggi, pur sussistendo l’obbligo, non è applicata alcuna sanzione. Ecco gli ultimi aggiornamenti.
L’obbligo del POS sussiste per:
- negozi
- tutte le attività commerciali
- artigiani
- liberi professionisti che esercitano in proprio e hanno un rapporto diretto con il cliente
- tutte le attività ricettive
- attività dei venditori ambulanti e itineranti.
Sono esentati dall’obbligo di POS solamente i professionisti nelle transazioni verso altri professionisti.
L’art. 23 del DL 124/2019 aveva già introdotto dal 1° luglio 2020 una sanzione pecuniaria se l’esercente non era in possesso del POS. Successivamente, con la conversione in legge del Decreto – Legge 157/2019 – l’art. 23 è stato abrogato.
Dopo tanto tempo, è probabile che tale obbligo sia definitivamente adottato con misure sanzionatorie in capo a coloro che non intendono adottare lo strumento di pagamento elettronico.
Vi è infatti un emendamento al Decreto Legge sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, già approvato in Commissione Bilancio della Camera il 13 dicembre scorso, che prevede sanzioni per i recidivi.
Potrebbe essere introdotta una doppia sanzione, comminata dalle Forze dell’Ordine presenti sul territorio locale.
L’emendamento prevede una sanzione amministrativa per chi non accetta pagamenti elettronici pari a 30 euro; potrà essere aggiunta una ulteriore sanzione pari al 4% dell’importo che il cliente non ha potuto pagare tramite POS.
Da ultime indiscrezioni pare comunque che l’obbligo entri in vigore dal 1° gennaio 2023.
Rita Martin – Centro Studi CGN