È tutto pronto per la concessione dell’indennità una tantum di 200 euro in favore dei lavoratori autonomi e dei professionisti quale misura di sostegno al potere d’acquisto conseguente alla crisi energetica e al caro prezzi. Chiariamo quali sono i requisiti per poter accedere all’indennità.
Si tratta di un provvedimento che è stato introdotto dal “Decreto Aiuti” (articolo 33, D.L. n. 50/2022 convertito, con modificazioni, in Legge n. 91/2022), che riconosce un’indennità una tantum per l’anno 2022 in favore:
- dei lavoratori autonomi e professionisti iscritti all’INPS;
- dei professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza di cui ai D.Lgs. 509/1994 e 103/1996.
Per poter accedere all’indennità, secondo quanto previsto dal citato art. 33, i lavoratori autonomi e i professionisti:
- non devono aver fruito dell’indennità di cui agli artt. 31 e 32 del DL 50/2022 in favore di pensionati, dipendenti e assimilati;
- devono aver percepito nel periodo d’imposta 2021 un reddito complessivo non superiore all’importo, fissato dal decreto attuativo, di 35.000 euro.
I beneficiari della misura una tantum, alla data del 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del decreto Aiuti:
- devono essere in possesso di partita IVA;
- devono aver avviato l’attività lavorativa;
- devono essere già iscritti alle menzionate gestioni previdenziali alla data di entrata in vigore del decreto “Aiuti”;
- devono aver eseguito almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020.
Da un punto di vista operativo, il soggetto interessato dovrà presentare istanza agli enti di previdenza a cui è obbligatoriamente iscritto, nei termini, con le modalità e secondo lo schema che verrà predisposto dagli stessi singoli enti previdenziali. L’indennità verrà corrisposta sulla base dei dati dichiarati dal richiedente e disponibili all’ente erogatore al momento del pagamento. Tali informazioni verranno successivamente verificate anche attraverso le informazioni fornite in forma disaggregata per ogni singola tipologia di redditi dall’Amministrazione finanziaria e ogni altra amministrazione pubblica che detenga informazioni utili. Il decreto non fissa le date per le richieste, lasciando liberi Inps e Casse private di organizzarsi per accogliere le domande. Dal momento che le risorse potrebbero non bastare, non si esclude che gli enti possano coordinarsi per condividere la modalità click day.
Nicolò Cipriani – Centro Studi CGN