L’abolizione del contante è un tema complesso: tutti, dai politici ai banchieri agli esperti finanziari, fino ai garanti della protezione dei dati e ai funzionari della polizia criminale hanno qualcosa da dire in merito, e non sempre si trovano d’accordo. Secondo alcune stime, il contante sarebbe destinato ad essere sostituito da pagamenti con carte e app già intorno al 2030.
Una delle maggiori leve di questo cambiamento sarebbe la comodità data dalle operazioni effettuate direttamente tramite smartphone. Un’altra si associa agli interessi economici del settore finanziario e tecnologico.
L’idea dell’abolizione del contante ha dalla sua numerosi sostenitori, che stimano un calo della criminalità e una migliore efficacia della politica monetaria. Se da un lato la definitiva archiviazione a livello mondiale (Asia e Africa compresi) del denaro liquido come forma di pagamento è prevista quasi fin troppo presto, si stima che contemporaneamente il valore dei mobile payments, ovvero le transizioni con smartphone e tablet, raggiungerà picchi mai visti.
L’accelerazione dell’abbandono dei contanti è stata certamente favorita dalla pandemia da Covid 19, che ha portato sempre più persone a beneficiare dell’online per gestire le proprie finanze, con servizi finanziari spesso integrati nelle app. Uno dei fattori trainanti dei portafogli digitali è certamente il social commerce, ossia le funzionalità di acquisto integrate nelle piattaforme di social media, cosa che consoliderà lo smartphone come il device più onnipresente di sempre, scavalcando le carte di credito o di debito.
Se il denaro contante ha il vantaggio di consentire di maneggiare carta fisica e di avere un più diretto controllo sulle proprie finanze, il mondo sta procedendo a velocità elevatissima verso un modo rivoluzionario di trattare il denaro. Questa nuova frontiera virtuale in espansione ha un nome: Metaverso.
L’impatto sugli affari è stimato nell’ordine di 5 trilioni di miliardi di dollari entro il 2030, ma, sostengono gli esperti, è qualcosa di più di “un business reale nel mondo virtuale”: è a tutti gli effetti “la nostra vita futura”, che “crea una nuova dimensione virtuale della società”.
Ma cos’è il Metaverso?
Nel campo dei servizi finanziari il Metaverso è il raccoglitore per una gestione tra diverse monete usate per svariati generi di operazioni, dai prestiti ipotecari, ai finanziamenti di progetti, agli investimenti di risparmi. Questo mondo è talmente in divenire che al momento non risulta ancora ben regolamentato: è necessario ripensare il funzionamento del mercato e delle sue istituzioni, soprattutto per garantire alle operazioni un contesto legale al quale fare riferimento.
La forza (o la debolezza) del Metaverso si definisce anche dalle tecnologie usate e dal loro evolversi, ed è per questo importante individuare il prima possibile gli strumenti sufficienti per vigilare in tempo reale e in modo continuativo tutto quello che vi avviene. Alla lunga il Metaverso potrebbe diventare la nuova normalità nella gestione del denaro: addio portafogli e tessere, facciamo largo al digitale nella sua massima espressione: facciamo largo al futuro.
Alice Zaccaron – C&G Capital