Come si esce dalla paura della recessione?

Come si affrontano le crisi? Per capire come reagire alla crisi finanziaria in corso prima di tutto bisogna capirne le origini e l’andamento. È chiaro che sia legata alla guerra in Ucraina, che ha portato a un conseguente aumento dell’inflazione, partita dal costo dell’energia e successivamente estesasi a tutti gli altri asset.

Per contrastare l’inflazione, le banche centrali hanno avviato una politica di rialzi dei tassi di interesse ma, con l’aumento di questi ultimi, salgono di riflesso anche i tassi su mutui e prestiti, complicando la situazione di privati e imprese.

Come bisogna comportarsi quindi per ammortizzare il più possibile questa crisi?

Primo importante step: non vendere. Questo vale specialmente per i titoli tecnologici: in questo momento i prezzi sono molto bassi ma prima o poi l’inflazione inizierà a scendere e le banche dovranno interrompere il ciclo di rialzo dei tassi di interesse; in quel momento, con i prezzi ai minimi, tutti inizieranno a comprare, riportando i prezzi in salita.

Anziché vendere, questo potrebbe essere il momento ideale per comprare: non si può sapere quanto ancora scenderanno i prezzi, ma, se ci si orienta su un’ottica temporale di circa 3 anni, il momento è propizio.

Ormai si sa, la parola d’ordine è diversificare, idealmente considerando le aree geografiche e il settore: negli Usa, per esempio, la politica monetaria restrittiva sarà più aggressiva ma probabilmente l’economia terrà meglio, al contrario di quanto potrebbe accadere in Europa.

Sul mercato obbligazionario, invece, in questo momento sono molto interessanti le obbligazioni high yield, sia europee che statunitensi, perché offrono rendimenti molto alti a fronte di prezzi che potrebbero scendere ancora ma che risaliranno velocemente in quanto titoli a scadenza breve.

Non bisogna dimenticare poi che se il conflitto in Ucraina dovesse improvvisamente finire, i mercati risalirebbero di colpo. In finanza il tempo è relativo e, soprattutto nel settore degli investimenti, l’orizzonte temporale è mediamente di 2 o 3 anni, ma può allungarsi anche a 5 o 10.

La crisi attuale richiederà più tempo per essere superata perché le banche centrali stanno adottando politiche restrittive ma il recupero è garantito, lo dice la storia.

Infine, è bene ricordare che una corretta pianificazione finanziaria è fondamentale e va rispettata, nonostante i periodi “di magra”: se un portafoglio è ben strutturato non ci sarà bisogno di correre ai ripari alla prima pioggia.

Alice Zaccaron – C&G Capital