Il Bonus Mobili è un’agevolazione della quale abbiamo sentito parlare ampiamente, infatti è in vigore da diversi anni, introdotta dall’art. 16, comma 2, del decreto legge n. 63 del 2013 e prorogata con la Legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021, articolo 1, comma 37).
Seppur gradita la protrazione del beneficio fino al 2024, d’altro canto non è apprezzata la riduzione della portata di tale vantaggio in termini di limite di spesa.
Ma prima di entrare nel dettaglio ci chiediamo: in cosa consiste il Bonus Mobili?
Il Bonus Mobili è un beneficio che spetta al soggetto che sostiene spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici e si concretizza con la possibilità di portarle in detrazione al 50% per 10 anni nella Dichiarazione dei Redditi.
È fondamentale esporre con chiarezza quali sono gli aspetti essenziali che permettono di godere di tale opportunità:
- il collegamento con lavori di recupero del patrimonio edilizio;
- quali sono gli interventi che, in termini temporali, danno l’accesso al beneficio;
- quando è necessario sostenere la spesa per poter usufruire di tale agevolazione.
Analizziamo punto per punto:
- è necessario che vi sia un collegamento con lavori di recupero del patrimonio edilizio.
L’aver sostenuto spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e, congiuntamente, usufruire della detrazione per tali oneri è la condizione essenziale che apre le porte al beneficio. L’acquisto di arredo e/o grandi elettrodomestici dovrà essere infatti destinato all’immobile oggetto dell’intervento, ma non necessariamente allo stesso ambiente.
- quali sono gli interventi che, in termini temporali, danno l’accesso al beneficio.
Per gli acquisti di mobili effettuati entro il 2016 non era previsto alcun vincolo temporale di consequenzialità con l’esecuzione dei lavori e, pertanto, potevano fruire del Bonus Mobili i contribuenti che avevano sostenuto spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio a decorrere dal 26 giugno 2012. Dal 1° gennaio 2016 è stato introdotto un limite temporale, ossia è necessario che l’acquisto di arredo e/o elettrodomestici sia connesso a lavori di recupero del patrimonio edilizio iniziati a decorrere dal 1° gennaio dell’anno precedente.
Ad esempio, nel 730/2024 si potranno indicare spese di arredo sostenute nel 2023, collegate a interventi iniziati dal 1° gennaio 2022.
- quando è necessario sostenere la spesa per poter usufruire di tale agevolazione.
Motivo di esclusione dal beneficio potrebbe diventare il momento di sostenimento della spesa. È infatti espressamente richiesto che l’acquisto di mobili e/o grandi elettrodomestici avvenga successivamente alla data di inizio dei lavori di ristrutturazione, ma non è necessario che il versamento sia successivo al sostenimento delle spese di recupero del patrimonio edilizio.
Per semplicità riportiamo un esempio pratico:
Il 05/03/2023, Anna acquista con bonifico un forno elettrico da destinare allo stesso immobile per il quale in data 03/09/2022 aveva presentato una CILA in Comune per effettuare lavori di manutenzione straordinaria, nello specifico il rifacimento di una rampa di scale.
Il 07/09/2022 notificava al Comune la data di inizio lavori effettiva: 10/09/2022. Alla data di acquisto del forno non aveva ancora sostenuto alcuna spesa per l’intervento di manutenzione straordinaria. La prima fattura relativa all’intervento è stata infatti emessa il 20/03/2023.
Anna può beneficiare nel 730/2024 della detrazione calcolata sul 50% relativo alla spesa per acquisto del forno?
La risposta è affermativa. Anna ha sostenuto la spesa il 05/03/2023, data successiva all’inizio dei lavori: 10/09/2022. Non rileva il fatto che al momento dell’acquisto del forno non aveva ancora sostenuto alcuna spesa per il rifacimento della rampa di scale.
Procediamo con il porre l’attenzione sulla tipologia di interventi e a tal proposito è utile rispondere alla domanda seguente:
Quali lavori non danno diritto al Bonus Mobili?
Abbiamo sottolineato che i lavori in questione sono quelli volti al recupero del patrimonio edilizio, più precisamente quelli ricompresi nelle categorie di manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, tuttavia fanno eccezione i lavori di seguito riportati, anche se rientranti nel novero delle categorie appena esposte:
- quelli finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi;
- la realizzazione di posti auto o box pertinenziali.
Per questi specifici interventi è espressamente indicato che non è possibile beneficiare del Bonus Mobili.
Dopo aver ripercorso e compreso i punti salienti di tale agevolazione possiamo concludere interrogandoci sulle modifiche intervenute per l’anno 2024.
Qual è la soglia di spesa da considerare?
Illustriamo nella seguente tabella il limite di spesa per gli ultimi 2 anni:
ANNO | Limite di Spesa |
2022 | 10.000,00 € |
2023 | 8.000,00 € * |
*passa da 5000 € a 8000 € con la legge di Bilancio 2023.
Qual è invece il nuovo tetto massimo di spesa per l’anno 2024?
Per le spese 2024 confermiamo la tendenza alla diminuzione del limite di spesa: infatti si passa a soli 5.000,00 €. Tale importo è poi confermato anche dalla Legge di Bilancio 2024.
Elisabetta Marsano – Centro Studi CGN