Revisione legale dei conti: pianificare l’attività e prepararsi ai controlli di qualità

Svolgere un incarico di revisione, richiede al professionista di attivare un processo completo e continuo, le cui attività non sono fra loro separate, ma risultano correlate ed interdipendenti.

Tenendo ferma l’interdipendenza di ciascuna attività di questo processo, giova per finalità di semplificazione espositiva, suddividere lo stesso in sotto-processi:

  • pianificazione
  • esecuzione
  • espressione del giudizio

A partire dalle prossime settimane – per gli incarichi il cui esercizio sociale risulta coincidente con l’anno solare – il focus del processo di revisione sarà incentrato sull’attività di pianificazione.

È il principio di revisione ISA Italia n. 300 “pianificazione della revisione contabile del bilancio”, il documento che tratta della responsabilità del professionista nel pianificare la revisione contabile del bilancio. Partiamo dall’obiettivo di questa attività.

Il revisore è chiamato a pianificare la revisione contabile affinché sia svolta in modo efficace.
Per far ciò, occorre definire, documentando nelle proprie carte di lavoro, la strategia generale ed il piano di revisione, al fine di ridurre il rischio di revisione ad un livello accettabilmente basso.
Dunque, strategia e piano, sono due documenti estremamente importanti che richiedono molta attenzione nella loro formalizzazione.

Dalla lettura del Principio, risulta chiaro che un’adeguata definizione della strategia generale di revisione debba includere:

  • le caratteristiche dell’incarico che ne definiscono la portata (quadro normativo di riferimento; copertura di revisione attesa…);
  • la chiara definizione degli obiettivi di revisione (obiettivi della relazione di revisione; natura, tempistica ed estensione del lavoro; coordinamento dei component auditors, etc);
  • gli aspetti significativi della revisione (materialità, identificazione delle aree a più elevato rischio di errori significativi, etc);
  • definizione della natura, tempistica e entità delle risorse necessarie, ossia del budget dell’incarico (chi, come, quando, quante ore).

Il piano invece, stabilisce la natura, la tempistica e la portata delle procedure di revisione che devono essere svolte per ottenere sufficienti ed appropriati elementi probativi, tali da ridurre il rischio di revisione ad un livello accettabilmente basso.

In altre parole, stabilisce il programma di lavoro.​

Proprio per le caratteristiche del processo di revisione stesso, che abbiamo definito completo e continuo, occorre prestare molta attenzione a non considerare la strategia ed il piano come attività “statiche”, procedendo al loro aggiornamento durante l’intero svolgimento dell’incarico, qualora fosse necessario (eventi inattesi, cambiamenti di condizioni, etc)​.

Dalla lettura del Principio, emerge chiaramente che la pianificazione rappresenta un’attività importante, dai contenuti ampi e delicati, cruciale per garantire l’efficacia e la qualità del processo di revisione. Occorrerà, come dicevamo, approcciare già nelle prossime settimane questi aspetti, soprattutto con riguardo agli incarichi di prima nomina.

Maurizio Cataldo – Centro Studi CGN
Partner Alps Audit


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