Il D.L. n. 201/2011, all’art. 1, al fine di incentivare il rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese e del sistema produttivo italiano, introduce una riduzione del prelievo delle imposte sui redditi commisurata al nuovo capitale immesso nell’impresa sotto forma di conferimenti in denaro da parte dell’imprenditore o di destinazione di utili a riserva. Vediamo come si determina l’importo e la compilazione del modello Unico.
È prevista l’esclusione dalla base imponibile del reddito d’impresa per il rendimento nozionale (fissato al 3%) riferibile ai nuovi apporti di capitale di rischio e agli utili accantonati a riserva (ACE).
Il rendimento nozionale del nuovo capitale proprio si determina, ai sensi del comma 2 del predetto art. 1, mediante applicazione dell’aliquota percentuale alla variazione in aumento del capitale proprio, rispetto a quello esistente alla chiusura dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2010.
L’importo detassato che non trova capienza nel reddito complessivo dichiarato può essere portato in diminuzione del reddito nei periodi d’imposta successivi.
Possono usufruire dell’agevolazione i soggetti IRES e le piccole imprese assoggettate ad IRPEF in contabilità ordinaria; sono esclusi invece gli enti non commerciali.
Per determinare l’importo da portare in deduzione occorre innanzitutto calcolare il capitale proprio, determinato riprendendo la voce “A” del passivo dello Stato patrimoniale, al netto dell’utile d’esercizio.
Successivamente si considerano:
- Quali variazioni in aumento:
– i conferimenti in denaro quali ad es. gli aumenti di capitale, i versamenti c/capitale o a fondo perduto; non vi rientrano i finanziamenti dei soci, che costituiscono, invece, debiti per la società; essi vanno computati in proporzione ai giorni che decorrono dalla data del versamento fino al termine dell’esercizio e dall’annualità successiva rileveranno per l’ammontare intero
– gli utili accantonati a riserva, con eccezione dio quelli destinati a riserve non disponibili, come ad es. la riserva di utili netti su cambi; rilevano dall’inizio dell’esercizio in cui si sono formate le riserve.
- Quali variazioni in diminuzione, dall’esercizio in cui si sono verificate:
-l’attribuzione ai soci di utili e riserve
-gli acquisti di partecipazioni da società controllate
-gli acquisti di aziende o rami d’azienda.
Una volta determinato l’incremento del patrimonio netto dell’impresa (nuovo capitale proprio) rispetto a quello esistente al 31.12.2010, è possibile calcolare il rendimento di questo incremento (rendimento nazionale) che potrà essere dedotto in diminuzione in Unico.
Esempio 1.
Il sig. Paolo Rossi, titolare di un’impresa in contabilità ordinaria, presenta la seguente situazione:
–un patrimonio netto alla chiusura del bilancio 2011 per Euro 106.000,00
–un reddito d’impresa determinato in RF per Euro 66.000,00
–un reddito complessivo 2011, prima del calcolo ACE in RN1-5 per Euro 68.000,00
–nell’anno d’imposta 2011 il sig. Rossi ha acquistato un’azienda per Euro 55.000,00
Il rigo RS37 di Unico dovrà essere così compilato:
L’importo del rendimento (Euro 1.530,00) si deduce dal reddito complessivo; tuttavia concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini della fruizione di determinate agevolazioni fiscali.
Esempio 2.
Il sig. Paolo Rossi, titolare di un’impresa in contabilità ordinaria, presenta la seguente situazione:
–un patrimonio netto alla chiusura del bilancio 2011 per Euro 106.000,00
–un reddito d’impresa determinato in RF per Euro 1.000,00
–un reddito complessivo 2011, prima del calcolo ACE in RN1-5 per Euro 1.200,00
–nell’anno d’imposta 2011 il sig. Rossi ha acquistato un’azienda per Euro 55.000,00
Il rigo RS37 di Unico dovrà essere così compilato:
Il reddito complessivo è incapiente per Euro 530,00; nella colonna 10 (rendimento utilizzato) dovrà essere indicato il minore importo tra il reddito complessivo (1.200,00) e il reddito d’impresa (1.000,00); l’eccedenza di Euro 530,00 potrà essere portata in deduzione negli esercizi successivi.
Si ricorda che per le imprese di nuova costituzione, l’ACE è più conveniente, in quanto il patrimonio conferito è considerato incremento su cui calcolare il rendimento da dedurre.
Autore: Rita Martin – Centro Studi CGN